Jordi Bertomeu: "I club di Eurolega non manderanno i giocatori in nazionale"

IL CEO di Euroleague ad una radio spagnola ha lanciato una frecciata alla FIBA
Jordi Bertomeu: "I club di Eurolega non manderanno i giocatori in nazionale"
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ROMA - A pochi giorni dall'inizio delle Final Four di Istanbul torna ad infiammarsi la diatriba tra Eurolega e FIBA. Questa volta a lanciare il sasso nello stagno è Jordi Bertomeu - CEO di Euroleague - che ha annunciato che i club, così come accade per le franchigie NBA, potrebbero decidere di non mandare i loro giocatori nelle nazionali per le qualificazioni ai Mondiali del 2019 che si svolgeranno in sei finestre temporali di 10 giorni ciascuna durante le prossime due stagioni: "La nostra posizione è simile a quella adottata dalla NBA e l'abbiamo decisa dopo un summit con i club avvenuto circa un anno e mezzo fa. A luglio faremo una nuova riunione in cui si vedrà se la posizione dei club sarà cambiata. Forse con i club di Eurocup sarà più facile aiutare le varie selezioni in questo senso ma non con quelli di Euroleague. Questo non dipende da noi ma da chi ha stabilito un calendario di impegni ben sapendo che le stelle dei club non avrebbero potuto prendere parte agli stessi". Bertomeu però ha anche escluso possibili sanzioni ai club che decidessero di mandare giocatori in nazionale: "E' un'ipotesi non praticabile perché un giocatore è a tutti gli effetti un lavoratore con diritti e doveri e nessuna impresa può obbligare un lavoratore ad andare a lavorare per qualcun altro. La schiavitù non esiste più oramai da due secoli". 

BILANCIO E FUTURO - Nel corso dell'intervista poi Bertomeu ha tracciato anche un bilancio della stagione appena passata, la prima con il nuovo format a girone unico composto da 16 squadre che però potrebbero presto diventare 18 o 20: "Questa stagione è stata molto positiva, anche più di quello che ci aspettavamo, ovvero una crescita graduale e costante. Siamo molto soddisfatti anche perché sappiamo che prendendo certe decisioni abbiamo un po' rischiato, ma la risposta del pubblico è stata eccellente. In futuro dovremo sicuramente fare qualche ritocco per rendere il prodotto migliore, ma il format non cambierà. Nei prossimi cinque o sei anni però potremmo aumentare il numero di squadre fino a 18 o 20 ma prima dobbiamo consolidarci".  


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