NBA, Spurs ok e altro record Popovich. I Lakers piegano Doncic

L'allenatore dei texani sale a 1.221 vittorie in carriera, terzo posto all-time. Belinelli segna nove punti in 21 minuti. Houston schiaccia Denver con una pioggia di triple
NBA, Spurs ok e altro record Popovich. I Lakers piegano Doncic© AP
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DETROIT (STATI UNITI) – La serata per i San Antonio Spurs inizia male, con i Pistons che mettono un parziale di 19-9, ma i texani hanno l’asso nella manica. Anzi, in panchina. Gregg Popovich è il miglior allenatore della Lega quando si tratta di riprendere in mano l’incontro e così trascina da bordo campo i suoi ragazzi alla rimonta. DeMar DeRozan firma 26 punti, nove assist e sette rimbalzi, LaMarcus Aldridge fa 9/12 al tiro (25 punti) e la squadra chiude l’incontro con il 54,4% dal campo. La partita si chiude sul risultato di 119-107 e l’allenatore degli Spurs raccoglie la sua 1.221esima vittoria in NBA: raggiunge Jerry Sloan nella classifica all-time al terzo posto. Ora, davanti a Pop, ci sono solamente Lenny Wilkens, secondo a 1.332, e Don Nelson, primo a 1.335. Belinelli partecipa alla festa con nove punti messi a referto in 21 minuti giocati. Per Detroit è la quattordicesima sconfitta nelle ultime 18 gare.

 

HOUSTON, NON SOLO HARDEN – Coach Mike D’Antoni ha tra le mani una squadra mostruosa, capace di vincere e convincere nonostante l’assenza della stella Chris Paul e del cecchino Eric Gordon. La partita contro i Denver Nuggets, primi nella Western Conference e reduci da cinque successi consecutivi, è stata decisa da un clamoroso 22/47 da tre punti. Non solo James Harden, quindi, capace di 32 punti e 14 assist (13esima gara consecutiva sopra i 30), ma anche Capela. Il centro firma il suo massimo in carriera (31 punti), mentre Gerald Green e P.J. Tucker partecipano alla festa centrando il bersaglio solo da dietro l’arco, con 21 punti a testa. Denver riesce comunque a tenere la testa alta fino al quarto quarto, ma a metà dell’ultimo periodo il distacco aumenta fino alla doppia cifra e la partita si conclude con un 125-113. È la vittoria numero 59 su 61 in cui la squadra di Mike D’Antoni segna almeno 120 punti. Gli Houston Rockets salgono al quarto posto della Western Conference, alla pari dei Clippers, mentre i Denver Nuggets restano in prima posizioni, davanti di una sola vittoria ai Golden State Warriors.

 

LE ALTRE PARTITE – Senza LeBron James, sono Lonzo Ball e Brandon Ingram a prendere per mano i Los Angeles Lakers e a portarli al secondo successo su sette partite senza il Re. 21 punti, conditi da sette assist per il primo e 29 punti per il secondo. I gialloviola, però, sono stati aiutati da una serata da dimenticare per i Dallas Mavericks, che nel secondo tempo non riescono a segnare più di 11 canestri dal campo. L’unica nota positiva per i texani è il solito Luka Doncic, capace di 27 punti e otto rimbalzi. Giannis Antetokounmpo firma 30 punti e 10 rimbalzi nella vittoria dei Milwaukee Bucks contro Utah Jazz, ma il greco è il primo ad ammettere che il successo non sarebbe arrivato se non fosse stato per Thon Maker, capace di mettere a referto 15 punti (massimo stagionale) in entrata dalla panchina. È l’energia difensiva a fare la differenza: la squadra di coach Budenholzer tiene a soli 40 punti nel secondo tempo gli avversari. Ma anche il dominio sotto canestro, perché i Bucks segnano 68 punti nel pitturato contro i 36 dei Jazz. A niente sono serviti i 26 punti di Donovan Mitchell e la doppia doppia, con 14 punti e 15 rimbalzi, del solito Rudy Gobert. Infortunio muscolare per Ricky Rubio. Il cammino positivo dei Brooklyn Nets si ferma davanti ai Boston Celtics, che ritrovano Kyrie Irving dopo l’infortunio all’occhio subito da Marco Belinelli. Il play firma 17 punti e i biancoverdi portano ben otto giocatori in doppia cifra, per una comoda vittoria 116-95. Quarta vittoria nelle ultime cinque per i Portland Trail Blazers, trascinati da un Jusuf Nurkic in stato di grazia, capace di segnare almeno 20 punti per la quarta volta consecutiva, e dai soliti Damian Lillard e C.J. McCollum, capaci di mettere a referto 17 punti a testa. Per i New York Knicks è impossibile evitare la sconfitta numero dieci nelle ultime 11 gare disputate. I New Orleans Pelicans sono Anthony Davis, e basta. O forse Anthony Davis è i New Orleans Pelicans: 36 punti (14/20 dal campo), 13 rimbalzi, tre assist, tre stoppate, due recuperi. Mostruoso. Dall’altra parte, l’unico che prova a mantenere a galla i Memphis Grizzlies è il solito Mike Conley, che firma 22 punti e dieci assist. Ritrova il sorriso anche Sacramento dopo quattro sconfitte consecutive, i Kings battono gli Orlando Magic 111-95, guidati dai 20 punti di De’Aaron Fox. Il loro bilancio fino a questo momento della stagione è perfettamente in equilibrio: 20 vittorie e 20 sconfitte.


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