Finale-scudetto inedita Gli opposti si attraggono

Per la prima volta, l'atto che decide il tricolore vede di fronte due squadre al debutto: Reggio Emilia – priva del grande ex Diener - c'è arrivata grazie alla difesa, Sassari con un attacco da capogiro
Finale-scudetto inedita Gli opposti si attraggono
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ROMA – Reggio Emilia-Sassari, finale inedita, generata dai successi esterni di gara7: chiunque vincerà, si aggiudicherà il primo tricolore, perché per emiliani e sardi è la prima, e storica, finale-scudetto. Da oltre trent'anni, la finale non vedeva di fronte due debuttanti nell'atto conclusivo, e soprattutto è la prima finale tra due squadre mai tricolori.

CURIOSITA' – In finale non ci saranno le prime due teste di serie, ma non è una novità assoluta: anche due anni fa si affrontarono terza e quinta testa di serie (Roma-Siena, finì 4-1 per il Montepaschi, al suo ultimo scudetto). Sarà una serie con giocatori di undici nazioni diverse: accanto agli italiani, ci sono americani, lituani, ma anche il lettone Silins, il ceco Pechacek, il camerunese Kadji, il nigeriano Lawal, il senegalese Mbodj, il dominicano Sosa, un rappresentante dello Zimbabwe (Chikoko), più Logan, dotato di passaporto polacco.

STORIA – Per Sassari, sarebbe il primo titolo cittadino di una squadra maschile, dopo i sette scudetti del calcio femminile e i sei della pallamano donne. Reggio Emilia ha invece vinto titolo nel volley e nel calcio femminile, in campo maschile hanno trionfato hockey su pista e football americano.

SIMBOLI – I giocatori del presente entrano nell'ideale Hall of Fame delle due squadre. A Reggio Emilia, dove Bob Morse, il compianto Mike Mitchell e Gianluca Basile hanno scritto pagine di storia, ci sarà posto anche per Cinciarini, Kaukenas, Polonara e Lavrinovic. E Max Menetti può legittimamente affiancare Dado Lombardi. A Sassari, dopo l'era dei Diener, con il primo trofeo vinto lo scorso anno, quest'anno sono arrivate Supercoppa e Coppa Italia con il genio e sregolatezza di Dyson, Sosa, Logan, Sanders e Lawal. La continuità è nel nucleo italiano (Devecchi, Sacchetti, Vanuzzo) e nello staff del presidente Sardara, con coach Meo Sacchetti e il ds Pasquini sotto contratto fino al 2018.

OPPOSTI – E proprio le caratteristiche di Sassari – talentuosa quanto discontinua, ma anche atletica e profonda – sono all'opposto rispetto a quelle di Reggio Emilia, caso più unico che raro di squadra che gioca senza americani, visto che il grande ex di turno Drake Diener è ko. Reggio è solidissima, eccellente in difesa, esperta, ma anche cortissima, dopo i tanti infortuni, tanto che in gara7 a Venezia soltanto sei uomini hanno giocato più di 10'. Un dato che dimostra le opposte caratteristiche è l'emblema delle due filosofia: nell'arco della stagione, Sassari ha avuto il secondo atto (85 punti di media), Reggio Emilia la miglior difesa (73.7 punti di media concessi, scesi a 71.5 nei playoff).


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