© EPAROMA - L'Armani Exchange Milano non riesce ad espugnare il fortino di OAKA e incassa il quarto ko europeo consecutivo perdendo 80-72 contro un Panathinaikos chirurgico dalla lunga distanza (15/28 da tre per i biancoverdi) che ha preso in mano le redini del match nella seconda metà di gara grazie ad un incontenibile KC Rivers (20 punti con 6/9 da tre) che è stato ben imbeccato da Nic Calathes (12 assist) il quale però nel finale non è più tornato in campo dopo aver subito un colpo alla spalla. Altra serata da dimenticare quindi per i biancorossi che, pur avendo ritrovato dopo un mese Goudelock, sono stati costretti a rinunciare a Theodore dalla metà del terzo quarto - espulso per doppio provvedimento disciplinare - e non sono più riusciti a ritrovare il bandolo della matassa concludendo la gara con un insufficiente 30.8% dalla lunga e ben 13 palloni persi che hanno innescato la riscossa del Panathinaikos.
LA GARA - Dopo aver iniziato il match in modo un po' contratto, Milano si scioglie nella seconda metà del primo quarto grazie all'ottima difesa che pressa efficacemente i portatori di palla del Panahthinaikos e ai canestri di Goudelock e Jefferson che mettono la loro firma sul parziale di 13-2 il quale scuote Milano che addirittura allunga fino al +9 al termine del primo parziale (23-14). Lo spartito suonato dall'Armani Exchange in avvio di secondo quarto resta invariato tanto che, anche per merito di un eccellente Gudaitis, arriva un nuovo break biancorosso che porta al +13 sul 37-24. Sul più bello però si scatena Rivers che segna a ripetizione dalla lunga distanza e riaccende definitivamente il Panathinaikos (41-39 al 20°). Gist e Lojeski, in uscita dagli spogliatoi fanno il resto completando la rimonta dei padroni di casa che mettono la testa avanti sul 51-45. Due triple di Theodore illudono Milano regalandole la parità: quando il play ex Banvit viene espulso per doppio provvedimento disciplinare, però, il Panathinaikos riprende in mano il pallino del gioco affidandosi ai guizzi di uno scatenato Calathes - almeno fino a quando il play greco non deve abbandonare il campo per un problema alla spalla - che ispira il +9 a 2' dalla terza sirena. Un colpo da ko per Milano che senza Theodore fatica ad accendersi in attacco e subisce le iniziative degli avversari che, dopo aver toccato nelle prime battute del quarto finale anche il +13 (77-64), si limitano a gestire il vantaggio fino all'ultimo secondo del match.