Liverpool-Arsenal: 25 anni di Febbre a 90

Il 26 maggio 1989, segnando il 2-0 negli ultimi secondi, l'Arsenal conquista il titolo all'ultima giornata di campionato. La partita del secolo, raccontata da Nick Hornby, celebrata con l'hashtag #Anfield89.
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di Ettore Intorcia

ROMA - Quelli che noi non supereremo mai questa fase, quelli che il tempo lo misurano in stagioni, mica in anni, perché il calendario inizia ad agosto e finisce a maggio. Dal 26 maggio 1989, allora, non sono passati venticinque anni, ma venticinque campionati. E se ogni cultura ha bisogno di un’epica, di un mito fondante, Anfield è il luogo dove tutto è nato, anzi rinato: Liverpool-Arsenal 0-2 è la partita perfetta e Nick Hornby il nostro Omero che spiega a noi, noi che non supereremo mai questa fase, e a loro, loro che è solo football, il senso di tutto questo.

 

L’EPILOGO. All’ultimo assalto, nell’ultimo minuto dell’ultima partita della stagione. E’ venerdì, quel 26 maggio 1989, Liverpool-Arsenal è l’appendice di un campionato drammatico, segnato dalla tragedia di Hillsborough: si doveva giocare ad aprile, la gara slittò e divenne il pazzesco finale, tutta una stagione in 90 minuti. L’Arsenal era stato a lungo in testa, poi s’era inceppato nelle ultime settimane. Facendosi superare dal Liverpool con un’incredibile rimonta. All’ultimo atto, Liverpool primo con tre punti di vantaggio sui Gunners. Ai Reds basta perdere 1-0 per fare festa comunque, l’Arsenal deve vincere 2-0 per andare a pari punti e pari differenza reti, spuntandola per il maggior numero di gol segnati. E vincere il titolo dopo 18 anni.

 

FEBBRE A 90. Quando Nick Hornby adatta “Fever pitch”, il suo romanzo d’esordio, per il grande schermo, Liverpool-Arsenal non è più “una” delle gare intorno a cui intrecciare la vita del protagonista e la storia dell’Arsenal, cioè del calcio inglese, è “la” partita, il perno a cui ancorare la trama. E nel gioco del montaggio, primo piano sul professor Paul e controcampo sul vecchio tv color, a ciascuno sembra di avere avuto un ruolo in tutto questo, di aver spinto Michael Thomas in quella sua folle corsa verso l’area dei Reds: il rinvio del portiere, una palla che scotta per Dixon, il lancio, lo stop sbagliato di Thomas e quel rimpallo sul difensore che l’aiuta, il portiere, la porta, il tocco, il gol, l’estasi.

Alan Smith aveva segnato l’1-0, ma non bastava: a neanche 30 secondi dalla fine, all’ultimo assalto dell’ultimo minuto dell’ultima partita della stagione, Thomas consegna il titolo all’Arsenal. La partita perfetta.

 

L’IMPATTO. Oltre il romanzo di Nick Hornby, oltre il film, oltre l’interpretazione di Colin Firth (che è davvero tifoso dell’Arsenal), Liverpool-Arsenal ha avuto un impatto sociale fortissimo. Se gli americani hanno “the day that music died” - l’incidente aereo in cui morirono Buddy Holly e l’emergente Ritchie Valens - gli inglesi possono ricordare quel venerdì ad Anfiled come la sera della rinascita inglese. Perché i tifosi del Liverpool, quelli che quattro anni prima avevano provocato la tragedia dell’Heysel, rimasero fermi al loro posto ad applaudire l’Arsenal che gli aveva portato via così, in casa loro, e in quel modo, il titolo. E ad applaudire quei giocatori che, prima della partita, avevano portato in campo fiori in memoria dei tifosi del Liverpool morti a Hillsborough.

 

PROTAGONISTI. D’altra parte Liverpool finì anche con l’adottare Michael Thomas, l’uomo del miracolo Gunners: chiuse lì la sua carriera e nella città dei Beatles finì per restarci a vivere. Cercandosi uno spazio fuori dal “pitch”, dal campo, lontano da quella febbre: ha una sua società di sicurezza e vigilanza. Tony Adams, il capitano, ha indossato sempre e solo la maglia dell’Arsenal: non ha avuto fortuna come manager ma si è impegnato nel sociale, fondando una clinica per il recupero da dipendenze come alcolismo, droga e gioco d’azzardo, e ha la sua statua all’Emirates Stadium. Alan Smith, il capocannoniere di quel campionato, 115 reti in carriera con l’Arsenal, è una delle voci di punta di Sky Sports UK e voce di Fifa 14 nella versione inglese. George Graham, che nell’89 vinse per la prima volta il campionato, lasciò i Gunners nel ’95 dopo aver rivinto un’altra volta la Premier League e alzato la Coppa delle Coppe nel ’94: non allena più dal 2001, a novembre compirà 70 anni e, quando l’artrite glielo permette, si dedica al golf.

@ettoreintorcia


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