Tavecchio: «Faremo gli stage comunque»

Il presidente della Figc a margine dell'incontro tra gli allenatori di Serie B e il ct Conte ha sgombrato il campo da dubbi e ha fatto capire che, anche se la Juventus non metterà a disposizione i suoi tesserati, gli stage a Coverciano ci saranno. "Il prossimo anno ci sarà la tecnologia - ha aggiunto - perché noi della Figc abbiamo già dato il via libera".
Andrea Ramazzotti
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MILANO - A margine dell'incontro tra Antonio Conte e i tecnici della Serie B, il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha confermato che gli stage richiesti dal ct ci saranno e, pur non nominandola, ha lanciato un chiaro messaggio alla Juventus che non vuole concedere i propri tesserati. L'argomento è stato introdotto da una domanda sulle frizioni tra Conte e Allegri dopo la visita del commissario tecnico a Vinovo: "Gli stage - ha tuonato Tavecchio - li faremo a prescindere. La Figc non può abdicare di fronte a una richiesta del proprio allenatore. Per coloro che non manderanno i loro tesserati, non ci saranno sentenze né sanzioni. La Fifa ha dato delle finestre per gli impegni delle nazionali e le rispettiamo. Facciamo delle richieste alle società per questi stage, ma non possiamo sanzionare i club che non manderanno i loro tesserati. Ci sono giocatori validi anche di serie B e Conte farà le sue scelte. Dico solo si rispetti il prestigio della Figc perché tutti coloro che giocano a calcio hanno la nostra tessera in tasca. Senza non si fa la Champions, il campionato del Mondo e non si gioca neppure in Serie A".

TECNOLOGIA - Poi sul gol fantasma di ieri a Genova: "Mi dispiace e mi tolgo da questo discorso perché ho già detto quello che penso. A luglio partiremo perché ho avuto assicurazioni e adesso sta alla Lega dirà come si partirà con questa tecnologia dell'occhio di Falco o dell'occhio di Bue (ride, ndr). Il Consiglio federale ha già dato l'autorizzazione alla tecnologia".

SACRIFICIO - Tavecchio ha anche parlato dell'incontro: "Conte ha illustrato le sue teorie a una platea importante e abbiamo spiegato che la Federazione non intende fare un discorso solo con la A, ma anche con le categorie inferiori che sono un serbatoio importante. La cultura del sacrificio che è un must di Conte: all'estero corrono di più e forse si allenano di più. Se la cultura del sacrificio va scemando, nello sport saremo sempre secondi".


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