Bari e Catania, rivoluzioni da A

Le grandi in ritardo protagoniste assolute sul mercato di riparazione. Gli etnei hanno fatto piazza pulita della squadra retrocessa dalla A e si liberata del peso di sudamericani svogliati e fragili. Maniero, Belmonte, Coppola, Del Prete solo alcuni dei nomi con i quali Marcolin ha sistemato un gruppo ora di categoria. Ebagua, Rinaudo, Schiattarella e Bellomo i colpi dei pugliesi aspettando il grande sogno Cassano. Pescara più concreto dopo 8 addii e 8 arrivi. Baroni dovrà cercare un nuovo equilibrio
Bari e Catania, rivoluzioni da A© LaPresse
Tullio Calzone
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Chi l’ha detto che il mercato di B è stato un fallimento? Tutt’altro. E’ evidente la contrazione numerica delle operazioni, fenomeno che peraltro ha riguardato anche gli altri campionati professionistici, ma la sostanza è decisamente diversa dal punto di vista dell’efficacia e della qualità. Intanto, il botto finale potrebbe davvero ancora essere scritto, non solo perché gli svincolati entro la sessione invernale che si è appena conclusa potranno essere tesserati nel mese di febbraio. Ma l’operazione sensazionale è possibile, se non proprio a portata di mano. FantAntonio Cassano al Bari rimane un sogno, una specie di chimera lontana, ma anche una possibilità che esalterebbe una delle città più straordinarie al mondo in quanto a passione umana e calcistica. Ma c’è dell’altro.

RIVOLUZIONI OBBLIGATE - Sono state diverse, infatti, le rivoluzioni che si sono consumate a gennaio e nelle ultime ore di mercato. L’ultima, inattesa e comunque importante, quella dell’Entella che ha ridisegnato tutto il proprio reparto avanzato per provare a consolidare una categoria conquistata con la storica promozione di un anno fa. Gli arrivi di Aniello Cutolo, Ferdinando Sforzini e Gaetano Masucci e la contestuale cessione di Sansovini a Pescara forniranno al tecnico Prina le armi letali per una missione non impossibile: restare in B.

L’AUTUNNO CALDO DI CATANIA - Certo, lo tsunami che si è abbattuto sul Catania ha dimensioni non paragonabili con altre. Praticamente, dopo l’inutile andirivieni di tecnici, si è capito che bisognava mettere mano alla squadra perché la soluzione definitiva individuata per la panchina con l’avvento di Marcolin da sola non sarebbe bastata. E così al repulisti che ha smontato la squadra retrocessa dalla A, con la conseguente partenza di sudamericani fragili, demotivati e impigriti, ha fatto seguito il nuovo disegno tecnico. Gli arrivi di Maniero, Belmonte, Schiavi, Mazzotta, Ceccarelli, Manuel Coppola, Gillet - elementi che hanno già prodotto effetti concreti sul campionato - sono stati seguiti dall’ingaggio di Del Prete, cursore esterno di rara efficacia strappato al Perugia e tra i migliori interpreti del ruolo nello scorso torneo a Crotone. La ciliegina sulla torta per una squadra ora del tutto di categoria, se pensiamo che i rinforzi citati si aggiungono ad elementi del calibro di Rosina e Calaiò.

BARI, EBAGUA E I PLAY OFF - Aspettando Godot-Cassano per alzare l’asticella delle ambizioni, non bisogna dimenticare che il Bari ha compiuto una rivoluzione non da poco, cominciata dalla cessione di uno dei simboli dello scorso campionato: Daniele Sciaudone. Ma sono stati gli ingaggi di Ebagua e Schiattarella, arricchiti dal ritorno di Bellomo e dal colpo Benedetti nelle ultime ore della sessione milanese a rendere più corposo il cambiamento in atto sin dall’arrivo di Davide Nicola in panchina al posto dell’inconcludente Mangia, rallentato dalle scorie della travolgente scorsa stagione prima ancora che da un organico inadeguato alle sue idee calcistiche e ai suoi moduli di gioco. Le resistenze di Paparesta di fronte alle offerte fioccate per Caputo non escludono, tuttavia, che il Bari possa cambiare assetto. Il capitano sarà costretto comunque a scivolare almeno un passo indietro a Ebagua, non fosse altro che per le sue caratteristiche tecniche e per il modulo che sta sviluppando l’ex tecnico del Livorno.

OCCHIO AL PESCARA - Dopo la partenza di Maniero per andare a rafforzare una diretta potenziale concorrente per i play off in ritardo, il Pescara ha dovuto blindare Melchiorri anche per evitare tensioni interne e scongiurare una crisi tecnica certa. Gli ingaggi di Bruno e Fornasier e il ritorno a casa di Sansovini, il bomber della A firmata Zeman, hanno rimesso Baroni in condizione di poter dire la sua. Anche se l’assenza di Pippo-gol in un modo o nell’altro si farà certamente sentire. Rivoluzione anche al Latina, dove le residue speranze di salvezza sono affidate a Mark Iuliano prima ancora che a un mercato che ha portato Figliomeni, Ristovski e Alhassan, Litteri e Sowe dovrebbero poter compensare gli addii del colonnello Bruno, di Pettinari e di Sforzini. Nessuno stravolgimento al Bologna, ma ritocchi di qualità del calibro di Mancosu, Gastaldello e Krsticic per andare a prendere il Carpi capolista (solo giovani di qualità e Molina) e tornare subito in A. Anche questa una missione non impossibile. O no?


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