Calcio sfascio; Malagò, quanto ci vuole per nominare un commissario?

Il commento del direttore editoriale di Corrieredellosport.it, Xavier Jacobelli
Calcio sfascio; Malagò, quanto ci vuole per nominare un commissario?© ANSA
Xavier Jacobelli
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ROMA - In principio ci sono state la banane di Tavecchio, che presidente della Federcalcio non era ancora diventato, ma è riuscito nell’inedita impresa di beccarsi sei mesi di squalifica dall’Uefa per frasi razziste poco dopo essere stato eletto. Poi sono venute le invasioni di campo in Nazionale di Lotito, consigliere federale addetto alle riforme, grande elettore di Tavecchio assieme a Macalli, Galliani e Carraro; le ributtanti parole del medesimo Lotito su Marotta (“Con un occhio gioca a biliardo e con l’altro segna i punti”) con la Figc che ha incomprensibilmente vietato al dirigente juventino di adire le vie legali ordinarie prendendo a pretesto la multa di 10 mila euro inflitta a Lotito dalla giustizia sportiva. E ancora: il caso Pergocrema, che a Macalli è costato sei mesi di squalifica, pardon, inibizione. Curiosamente, il capo della Lega Pro l’ha sfangata: se gli avessero dato un giorno di sospensione in più, sarebbe decaduto. Andiamo avanti. Repubblica.it manda meritoriamente on line la telefonata di Lotito a Iodice, direttore generale delI’Ischia e le frasi di Lotito dicono tutto sullo stato del calcio italiano e su una certa concezione del calcio italiano, ma portano benissimo a Carpi e Frosinone, Secondo il consigliere federale, la loro promozione in A sarebbe stata una jattura (eufemismo) per via dei diritti tv e dei bacini d’utenza. Siccome Dio esiste, Carpi e Frosinone hanno conquistato trionfalmente la massima divisione. Non è finita. Sull’onda dell’indignazione generale, Tavecchio revoca la delega di Lotito alle riforme. Di fiore in fiore si arriva ai giorni nostri; il successore di Tavecchio alla guida dei Dilettanti, il signor Felice Belloli, riferendosi al calcio femmine e al taglio dei fondi, intima omofobescamente: “Basta dare soldi a quelle quattro lesbiche”. Poi nega tutto, ma ci sono testimonianze che lo mettono spalle al muro al punto che persino il capo del governo interviene e parla di “un’altra figuraccia del nostro calcio”. E’ finita? Macché. In queste ore l’inchiesta dei giudici catanzaresi sul calcioscommesse in Lega Pro e in serie D sconquassa il mondo di Macalli e Belloli. La Guardia di Finanza, intanto, indaga a tappeto sull’ultimo contratto dei diritti tv per capire se tutto sia stato fatto secondo le regole della sana e vera concorrenza. Caro Malagò, ma, per nominare un commissario che rada al suolo questo sistema putrescente, c’è bisogno d’altro?


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