Una mostra per ricordare Giacinto Facchetti

A Torino, al Museo dello Sport, per quattro giorni cimeli e aneddoti sul grande campione dell'Inter. Domani mattina ci sarà un ricordo al quale parteciperà anche il figlio Gianfelice.
Una mostra per ricordare Giacinto Facchetti
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Il Museo dello Sport di Torino renderà omaggio al grande Giacinto Facchetti con la mostra temporanea 'Io Sono Giacinto' in programma da domani a domenica. Sarà una mostra dedicata all’uomo, al campione, a uno dei personaggi più rappresentativi del calcio italiano dagli anni 60, organizzata grazie alla collaborazione gratuita dell’Interclub Torino. Grazie a documenti fotografici, prime pagine di giornali, testimonianze scritte e cimeli inediti, il visitatore potrà ripercorre la storia di un grande campione e dell’Italia che lo ha visto protagonista. Dal suo debutto come attaccante nella Trevigliese, la squadra del suo paese natale, dove fu scoperto da Helenio Herrera che lo portò, a soli 18 anni, a disputare il finale di stagione 1960-61 all’Inter trasformandolo in un terzino d’attacco. Uomo cardine della Grande Inter, insieme a Mazzola, ha vinto tutto, dal campionato alla Coppa Campioni passando per gli Europei con la Nazionale. Ritiratosi dai campi, ha continuato la sua carriera da dirigente sportivo fino a diventare, nel 2004, presidente del club nerazzurro con cui si è aggiudicato uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane. E' stato uomo e giocatore estremamente corretto, tanto che nella sua lunga carriera da calciatore è stato espulso una sola volta, simbolo di attaccamento alla maglia, lealtà e correttezza, icona di un calcio che forse non esiste più.

SALUTO NAPOLITANO. Ecco le parole del Presidente Giorgio Napolitano espresse in un messaggio di cordoglio alla famiglia il giorno della scomparsa di Giacinto Facchetti, il 4 settembre del 2006. "Partecipo commosso al profondo dolore della famiglia per la morte di Giacinto Facchetti, uno dei maggiori protagonisti della storia dello sport italiano. ?Resta di esempio per le nuove generazioni l'attaccamento ai valori di lealtà e di agonismo che hanno fatto di lui un grande campione e manager. Simbolo dello sport italiano, ha saputo dimostrare nel corso della sua lunga carriera non soltanto le doti tecniche di calciatore ma anche la correttezza, la compostezza e la professionalità come dirigente".

RICORDO. In occasione dell’inaugurazione di domani alle ore 10.30 la figura di Facchetti sarà ricordata in un incontro in cui interverranno accanto ad Aldo Altobelli, presidente dell'Inter Club Torino, e Onorato Arisi, presidente del Museo dello Sport, ci saranno il giornalista Darwin Pastorin per delineare il Facchetti sportivo, il figlio Gianfelice Facchetti per svelare il Facchetti uomo, Fausto Sala per raccontare il Facchetti dirigente e
Beppe Furino e Claudio Sala, tra gli avversari storici del "Cipe".


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