Corruzione: arresti alla Fifa. Indagato anche Blatter

Il Dipartimento di giustizia americano si appresta a formalizzare l'accusa di corruzione nei confronti dei vertici della Fifa. Indagato anche il presidente
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NEW YORK (STATI UNITI) - Terremoto ai vertici della Fifa. Dagli Usa arrivano le accuse di corruzione a diversi dirigenti del governo del calcio mondiale. Saranno formalizzate nelle prossime ore dal ministro della Giustizia americano e dal capo dell'Fbi. Intanto a Zurigo, nell'albergo in cui si svolge il meeting annuale della federazione, è scattata una vera e propria 'retata' della polizia svizzera. Sarebbero una decina i responsabili della Fifa arrestati all'alba, dopo che gli agenti si sono fatti consegnare le chiavi delle camere del lussuoso Baur au Lac Hotel. Ora dovrebbero essere estradati negli Stati Uniti dove dovranno rispondere al giudice della corte federale di Brooklyn, a New York. In tutto le persone messe sotto accusa dovrebbero essere 14, ma non tutte si trovavano nella città svizzera dove si è svolta l'operazione. Tra gli indagati c'è anche Sepp Blatter, 79 anni, capo indiscusso del calcio mondiale dal 1998, che però al momento non risulta essere tra i dirigenti messi sotto accusa. Anche se le indagini dell'Fbi vanno avanti - sottolineano i media americani - e presto potrebbero esserci delle nuove sorprese. La festa di venerdì prossimo per la sua quinta elezione consecutiva, comunque, è ormai rovinata.

BLATTER: INCHIESTA PARTITA DA NOSTRO DOSSIER - "L'azione dell'ufficio del procuratore generale è stata messa in moto quando abbiamo presentato un fascicolo alle autorità svizzere alla fine dello scorso anno". Così il presidente della Fifa, Sepp Blatter dopo lo scandalo che ha portato all'arresto di 7 alti dirigenti. Tutti gli indagati "sono stati immediatamente sospesi" da ogni attività. "Questo è un momento difficile per il calcio, i tifosi e per la Fifa - afferma Blatter nella nota pubblicata sul sito ufficiale - Comprendiamo la delusione di molti e so che gli eventi di oggi avranno un impatto sulla nostr immagine. Deve essere comunque chiaro che accogliamo con spirito di collaborazione le indagini da parte delle autorità statunitensi e svizzere e crediamo che questo cia aiuterà a rafforzare le misure che la Fifa ha già avviato per sradicare ogni malaffare nel calcio". "Lasciatemi essere chiaro: per tali comportamenti non c'è posto nel calcio e faremo in modo che chi li attua sia messo fuori gioco. A seguito degli eventi di oggi, il Comitato Etico ha già avviato un'azione rapida per vietare provvisoriamente agli indagati qualsiasi attività legata al calcio, sia a livello nazionale che internazionale. Noi continueremo a lavorare con le autorità competenti e lavoreremo con forza all'interno della Fifa al fine di estirpare qualsiasi cattiva condotta, per riconquistare la fiducia e garantire che il calcio in tutto il mondo sia esente da atti illeciti".

UEFA: CORRUZIONE DILAGANTE NELLA FIFA, POSTICIPARE ELEZIONI - "Gli eventi di oggi sono un disastro per la Fifa ed offuscano l'immagine del calcio nel suo complesso. Questi fatti mostrano, ancora una volta, che la corruzione è profondamente radicata nella cultura della Fifa". Lo si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale della Uefa. La nota sollecita l'avvio di un vero processo di riforma all'interno della Federazione mondiale del calcio. "Il prossimo Congresso della Fifa rischia di trasformarsi in una farsa - si legge - e, pertanto, le Federazioni europee dovranno valutare attentamente se sia il caso di parteciparvi, a guardia di un sistema, che, se non viene fermato, alla fine ucciderà il calcio". Le federazioni affiliate alla Uefa "si incontreranno domani in vista del Congresso Fifa. Quindi decideranno quali ulteriori passi devono essere prese per proteggere il gioco del calcio. Intanto, i membri del Comitato esecutivo Uefa sono convinti che vi sia una forte necessità di un cambiamento per la leadership di questo Fifa, convinti che il Congresso Fifa debba essere posticipato, con l'organizzazione delle nuove elezioni presidenziali entro i prossimi sei mesi". È stato il segretario generale dell'Uefa, Gianni Infantino, a parlare al termine del comitato esecutivo della federazione europea, svoltosi a Varsavia, esponendo le valutazioni emerse nella riunione che sono poi state anche diffuse in una nota sul sito ufficiale. Infantino ha sottolineato che l'inchiesta sulla corruzione alla Fifa "macchia l'immagine di tutto il calcio" e annunciato che domani l'Uefa deciderà se boicottare il congresso della federazione internazionale in programma a Zurigo. Il comitato esecutivo, ha fatto sapere ancora Infantino, "vuole un cambiamento nella guida della Fifa, con un rinvio del congresso e nuove elezioni entro sei mesi".

SCANDALO NELL'ARIA - Lo scoppio dello scandalo era nell'aria da tempo. Del resto gli agenti dell'Fbi indagano oramai da tre anni. Ma a imprimere un'accelerazione all'azione delle autorità americane - raccontano i media Usa - sarebbe stata in particolare la decisione dell'ex procuratore Michael Garcia, che di recente ha preso le distanze dalla Fifa dopo essere stato assunto dall'associazione per svolgere un'indagine interna. Indagine al termine della quale i vertici della Fifa hanno parlato dell'inesistenza di fatti che provino la corruzione. Conclusioni da cui l'ex procuratore si è dissociato. Le accuse di corruzione mosse dalle autorità americane si riferiscono agli ultimi 20 anni, e riguardano tra i tanti episodi le gare per aggiudicarsi i campionati mondiali così come gli accordi per il marketing e i diritti televisivi. Nell'inchiesta sarebbero finite anche le vicende che hanno portato all'assegnazione dei mondiali del 2018 e del 2022 rispettivamente a Russia e Qatar. Ma a rivelare i dettagli dell'inchiesta saranno nel corso di una conferenza stampa a New York il ministro della giustizia americano, Loretta Lynch, e il numero uno dell'Fbi, James Comey. Tra gli accusati ci sarebbero Jeffrey Webb delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo della Fifa, e l'uruguaiano Eugenio Figueredo, anche lui vicepresidente ed ex presidente della South Americàs Soccer Association. C'è anche Jack Warner di Trinidad e Tobago ex membro del comitato esecutivo.

INCHIESTA SUI MONDIALI - Il procedimento delle autorità svizzere - si legge in una nota del Ministero pubblico della Confederazione - fa seguito a una denuncia penale presentata dalla Fifa lo scorso 18 novembre ed è un procedimento separato rispetto a quello avviato dalla giustizia americana che stamani ha portato a sei arresti. Nel procedimento avviato in Svizzera sussiste il sospetto che nell'assegnazione dei Campionati mondiali del 2018 e del 2022 siano state commesse irregolarità: amministrazione infedele e riciclaggio di denaro che, viene sottolineato nella nota della procura elvetica sarebbero avvenuti almeno parzialmente in Svizzera e che il riciclaggio sia avvenuto tramite conti bancari elvetici. L'inchiesta - è precisato nella nota della Procura federale elvetica - è coordinata con le autorità americane "in modo tale che tutte le eventuali informazioni rilevanti dal punto di vista del diritto penale possano essere reperite in modo efficace ed escludendo qualsiasi rischio di collusione". Si tratta, comunque di due procedimenti separati, quello e quello statunitense, "in considerazione del grande numero di persone che hanno preso parte all'assegnazione dei Campionati mondiali". Il 18 novembre 2014 la Fifa, definita nella nota del ministero pubblico della Confederazione "parte lesa" - aveva sporto denuncia penale nella quale si evocava una "possibile condotta illegittima di singole persone in relazione all'assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022". La Fifa aveva denunciato "il sospetto fondato che, in casi isolati, sia avvenuto il trasferimento internazionale di asset collegati alla Svizzera. Questo merita di essere esaminato dalle autorità". La questione era stata oggetto dell'indagine interna condotta da Michael Garcia, presidente della camera investigativa del Comitato etico della Fifa. La camera giudicante del Comitato, presieduta da Hans-Joachim Eckert, non aveva ravvisato irregolarità ma aveva chiesto al presidente della Fifa Sepp Blatter di rivolgersi alla giustizia ordinaria, come prevede il Codice etico della federazione internazionale.

7 ARRESTATI, 2 VICEPRESIDENTI - Ci sono due vicepresidenti tra i 7 dirigenti Fifa arrestati oggi con l'accusa di corruzione. Lo ha reso noto il Dipartimento di Giustizia Usa: sono Jeffrey Webb (Isole Cayman) e Eugenio Figueredo (Uruguay). Gli altri sono Eduardo (Costa Rica), Julio Rocha (Nicaragua), Costas Takkas (Gb), Rafael Esquivel (Venezuela) e Jose Maria Marin (Brasile). I dirigenti della Fifa arrestati a Zurigo sono sospettati dal pubblico ministero competente per il distretto est di New York di aver "pagato e accettato dagli anni Novanta ad oggi tangenti e provvigioni nascoste" pari a oltre 100 milioni di dollari, si legge in un comunicato reso noto dal competente Ufficio federale di giustizia (Ufg) svizzero. "I presunti autori della corruzione - rappresentanti di media sportivi e di imprese di commercializzazione dello sport - sarebbero coinvolti in pagamenti ad alti funzionari del calcio - delegati della Fifa e altri funzionari di organizzazioni affiliate alla Fifa - pari a oltre 100 milioni di dollari". Come contropartita - aggiunge - avrebbero ricevuto i diritti di trasmissione, di commercializzazione e di sponsorizzazione di tornei di calcio negli Stati Uniti e nell'America del Sud. Secondo la domanda di arresto, tali reati sono stati concordati e preparati negli Usa. Alcuni pagamenti sono inoltre avvenuti attraverso banche statunitensi.

RE HUSSEIN - "Oggi è un giorno triste per il calcio": questo il laconico commento fatto dal principe giordano Ali bin Al Hussein dopo il ciclone giudiziario che ha investito i vertici della Fifa. Al Hussein, che è uno dei vicepresidenti della federcalcio mondiale, e peraltro è anche candidato alla presidenza in opposizione a Sepp Blatter nelle elezioni in programma venerdì 29 maggio, ha aggiunto che "naturalmente è una vicenda in evoluzione, i dettagli non sono ancora del tutto noti. Non è il caso di fare altri commenti ora".

ROMARIO: «ARRESTO MARIN UN BENE PER IL BRASILE» - "L'arresto di Josè Maria Marin è una buona notizia che segna l'inizio di un grande futuro per il calcio brasiliano", secondo l'ex campione del mondo Romario, oggi senatore al parlamento federale di Brasilia. "Doveva essere arrestato già in Brasile e invece durante gli ultimi Mondiali ha accolto i capi di stato al fianco della presidente Dilma: un vero scandalo", ha aggiunto Romario, che auspica una "pulizia completa" nella Federcalcio brasiliana (Cbf) e chiede le dimissioni dell'attuale presidente, Marco Polo Del Nero, successore di Marin. "Spero che l'inchiesta dell'Fbi si ripercuota positivamente sul nostro calcio e in tutto il Sudamerica, per ripulire il nostro calcio da corrotti come Marco Polo Del Nero". Quest'ultimo, a Ginevra per il congresso della Fifa, ha definito l'arresto del suo predecessore Marin "una pessima notizia" per la Cbf.

SEI ARRESTATI SU SETTE SI OPPONGONO ALL'ESTRADIZIONE - Sei dei sette dirigenti Fifa, tra cui due vicepresidenti, arrestati stamani dalla polizia svizzera su mandato dell' Fbi, si sono opposti alla decisione di farsi estradare negli Stati Uniti. Lo ha reso noto il ministero della Giustizia svizzero facendo sapere che subito dopo gli arresti è scattata la battaglia legale per trasferire negli Stati Uniti gli arrestati: Jeffrey Webb (Isole Cayman), Eugenio Figueredo (Uruguay), Eduardo Li (Costa Rica), Julio Rocha (Nicaragua), Costas Takkas (Gb), Rafael Esquivel (Venezuela) e Jose Maria Marin (Brasile). Gli agenti della polizia svizzera non hanno reso noto il nome del dirigente che ha accettato l'estradizione semplificata e che potrebbe essere consegnata alle autorità statunitensi immediatamente. 

MOSCA FURIOSA - "Un altro caso di illegale uso extraterritoriale della legge Usa", così il ministro degli esteri russo ha commentato gli arresti legati allo scandalo Fifa anche per i mondiali di calcio in Russia nel 2018 e in Qatar nel 2022. "Un gruppo di individui rappresentanti vari Paesi sono accusati di una cinquantina di episodi di ogni sorta di macchinazione finanziaria", ha dichiarato Aleksandr Lukashevicch, portavoce del ministero degli esteri russo. "Senza entrare nel dettaglio delle accuse contestate, sottolineiamo che stiamo assistendo ad un altro caso di illegale applicazione extraterritoriale delle leggi Usa", ha proseguito. "La campagna della candidatura della Russia per ospitare il Mondiali di calcio del 2018 è stata fatta in completa conformità con le norme etiche della Fifa", ha aggiunto, assicurando che "il comitato organizzativo dei Mondiali è pronto a collaborare all'esame di tutte le circostanze legate dalla campagna per la candidatura" russa. 


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