«Argentina, Messi mai decisivo». Maradona sempre il più grande?

L'attaccante del Barça ha appena tagliato il traguardo delle 100 presenze in Nazionale. Ma per i media spagnoli è un percorso contrassegnato più da ombre che da luci...
«Argentina, Messi mai decisivo». Maradona sempre il più grande?
Tommaso Maggi
4 min

ROMA - Lionel Messi mai decisivo in Nazionale. E' questa la tesi di chi lo considera inferiore a Diego Armando Maradona. Il 'Pibe de oro' ha vinto un Mondiale praticamente da solo nel 1986. Un'impresa finora mai riuscita alla 'Pulga'. Messi ha statistiche impressionanti nel suo club di appartenenza, il Barça: 412 gol in 482 partite. Una media mostruosa, impreziosita anche dai numerosi successi della squadra: con i blaugrana Messi ha vinto 7 campionati, 3 Coppe di Spagna, 6 Supercoppe, 4 Champions League, 2 Supercoppe europee e 2 Mondiali per club. Ma in Nazionale Messi non ha mai dato il meglio di sé. E in Spagna non perdono occasione per sottolinearlo...

«MAI DECISIVO» - «Più ombre che luci». E' questo il titolo di uno studio condotto dal quotidiano spagnolo 'As' che ripercorre le tappe della carriera di Messi in Nazionale confrontandole con quelle nel Barcellona. Il confronto statistico non lascia spazio a equivoci: con la maglia dell'Argentina Messi ha segnato 46 gol in 100 partite (media di 0,46 reti a partita). Niente a che vedere con il suo incredibile bottino in blaugrana di 412 gol in 482 partite (media di 0,85 reti a partita). Ma non è tanto la differenza di reti segnate a pesare nelle critiche rivolte al numero 10 argentino (Maradona, per esempio, ha segnato meno gol in Nazionale).

LE TAPPE - Quello che sottolineano in Spagna è l'incapacità di Messi di essere veramente decisivo negli appuntamenti importanti della Nazionale. Il 7 agosto del 2005, l'esordio contro l'Ungheria è da dimenticare: Messi viene espulso dopo appena 40 secondi per una gomitata rifilata al difensore Vanczak. Mondiali del 2006: la 'Pulga' gioca e segna nella fase a gironi ma il ct Pekerman lo lascia in panchina nella sfida decisiva contro la Germania ai quarti (vinta dai tedeschi ai rigori). Prima Coppa America nel 2007: Messi gioca bene, segna ai quarti e in semifinale, ma delude in finale e l'Argentina viene travolta 3-0 dal Brasile. Nel 2010 ecco i Mondiali in Sudafrica: Messi ha il numero 10 sulle spalle e ha il compito di guidare in campo una Nazionale allenata da Maradona. Troppi occhi puntati su di lui, la 'Pulga' delude in tutto e per tutto: non incide e non va mai a segno. L'Argentina esce ai quarti contro la Germania. Nel 2011 l'occasione del riscatto: l'Argentina gioca in casa la Coppa America. Messi, però, delude ancora e non va mai a segno. La selezione allenata da Batista viene eliminata ai quarti di finale dall'Uruguay ai calci di rigore. Arriviamo infine al Mondiale brasiliano del 2014: l'inizio di Messi è molto incoraggiante: segna 4 gol nelle tre partite del girone. Sembra l'anno buono: l'Albiceleste elimina Nigeria, Belgio e Olanda e arriva in finale. Messi, però, manca ancora l'appuntamento decisivo: l'Argentina perde 1-0 contro la Germania. Messi riceve il premio come miglior giocatore del torneo ma sono in molti a contestare la decisione della Fifa.

RISCATTO? - Messi non si arrende. Non lo ha mai fatto. Un successo in Nazionale sta diventanto un'ossessione per lui ma c'è ancora tempo per rispondere alle critiche: Messi compirà 28 anni fra due giorni e la prima occasione per cambiare la sua storia in Nazionale è la Coppa America in corso in Cile: l'Argentina è ai quarti. Per Messi è arrivata l'ora di prendere per mano la squadra. Lo può fare, lo sa lui, lo sanno tutti. Queste, però, sono solo le prove generali perché il vero appuntamento con la storia è il Mondiale in Russia nel 2018. Messi avrà 31 anni: sarà l'ultima occasione per salire sul tetto del mondo da protagonista. A quel punto, forse, anche i 'Maradoniani' più convinti dovranno rivedere le proprie gerarchie.

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