Maradona: «Senza mio padre non sarei stato nessuno»

Diego Armando ricorda così il papà scomparso circa una settimana fa per problemi cardiaci e respiratori
Maradona: «Senza mio padre non sarei stato nessuno»© Action Images / Reuters
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ROMA - Era solito dire: «Diego è migliore come figlio che come calciatore». Don Diego Maradona, padre di Diego Armando, si è spento circa una settimana fa in una clinica di Buenos Aires, dopo 20 giorni di ricovero per problemi cardiaci e respiratori. Il figlio lo ha vegliato tutti i giorni, arrivato direttamente sul primo volo utile da Dubai: «Quando è morta mamma non sono riuscito a star lì con lei in quel momento, non voglio che possa riaccadere». Era il 2011 è Maradona fu avvisato della scomparsa della madre proprio mentre stava per prendere un aereo per tornare in Argentina, sempre da Dubai. E Diego racconta le ultime ore del genitore e i suoi ricordi alla rivista online argentina Gente: «Abbiamo fatto i turni giorno e notte tutti noi figli, Ana Maria Rita (Kitti), Elsa (Lili), Rosa Maria (Maria), Raúl (Lalo), Hugo e Claudia (Lali). Sarà un ricordo indelebile. Purtroppo è finita male, ma lui ora è in pace e raggiungerà mamma Tota».

DIEGO RACCONTA DIEGO - «Mio padre ha sempre lavorato per sfamare la famiglia. È la persona più bella che ho incontrato nella mia vita. Era un combattente, nato a Corner, nel Corrientes, dove è stato barcaiolo. Poi con mamma si sono trasferiti a Buenos Aires a lavorare, con casa a Azamor Fiorito. Lavorava nell'azienda di macinazione Tritumol, dalle quattro del mattino fino alle tre del pomeriggio. Erano tempi difficili, eravamo otto figli. Ero già consapevole della povertà. Quando ero piccolo, mi piaceva dormire appoggiando la testa sulla pancia del mio vecchio per ascoltare il suo. Ton, ton, ton, faceva e io dormivo serenamente, perché sapevo che lui si sarebbe preso cura di me».

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