Farias: Cagliari, penso solo alla A

Il brasiliano, dopo aver rinnovato sino al 2019, vuole convincere anche Rastelli a dargli fiducia: «mai detto di voler andare via. Il mo futuro è qui. Ringrazio Giulini per le belle parole e per la stima che ha dimostrato verso di me. Spero di riuscire a ripagarlo in campo. Rastelli? E' il tecnico giusto per fare bene. E questa è una buona squadra. Voglio dare il mio contributo per risalire subito in Serie A»
Farias: Cagliari, penso solo alla A© LaPresse
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«Non ho mai pensato di lasciare la Sardegna e il rinnovo del contratto ne è stata la conferma». I malumori, reali o presunti, di Diego Farias sono ormai alle spalle perché lunedì, la firma sul nuovo contratto che lo legherà al Cagliari fino al 30 giugno 2019, ha definitivamente sancito la fine di ogni ostilità. E ora l'attaccante brasiliano ha tutte le intenzioni di gettarsi a capofitto sul lavoro per conquistare anche la fiducia del tecnico dopo quella della società.
E' stato a un passo da lasciare l'Isola?
«No e mi è dispiaciuto aver sentito tutte queste voci. Io non ho mai detto di voler andare via perché ho sempre pensato che la mia crescita passasse per questa squadra. Le esclusioni in coppa? E' normale che restare fuori non piaccia a nessuno e io, così come tutti, vorrei sempre giocare. Ma la stagione sarà lunga e ci sarà spazio per tutti».
Il presidente Giulini le ha cucito addosso il ruolo dell'outsider. Soddisfatto?
«Mi hanno fatto piacere le sue parole e non posso che ringraziarlo tantissimo per tutto quello che ha fatto per me. Spero di riuscire a ripagare sul campo tutta questa fiducia».
Quanto ci è voluto a trovare l'accordo?
«Poco. Mi sono sentito un privilegiato per le attenzioni e una volta che ci siamo venuti incontro, la trattativa è stata molto veloce. Sono contento perché era quello che volevo».
Cosa si sente di dire ai tifosi che hanno sentito e letto di tutto?
«Che la mia scelta è stata sempre una e che ora dobbiamo guardare avanti insieme. Devono venire allo stadio ad aiutarci, sostenerci e cantare per noi, mentre noi faremo di tutto per meritare le loro attenzioni».
La corte del Verona avrebbe potuto farla vacillare?
«Mi fa piacere sapere che qualcuno in A mi ha seguito, ma la serie non conta. Sto bene qui e volevo ricominciare con una bella stagione».
Quanto è dura vedere gli altri dalla panchina?
«Tanto, ma non bisogna avere fretta. So che devo stare sereno e farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà per dare il mio contributo».
Risolto l'equivoco sul ruolo?
«A me piace giocare, poi la posizione la sceglierà il mister. Va bene sia come attaccante che come trequartista perché posso svariare di più».
Il segreto di questo Cagliari?
«Il gruppo. Siamo una buona squadra. Non vediamo l'ora di scendere in campo per confrontarci con le altre avversarie».
Duro il ko di Amburgo?
«Una lezione importante».
Quali le avversarie da temere in campionato?
«Se riusciremo a fare il nostro campionato, non avremo bisogno di pensare agli altri».
Si aspettava l'impatto con la cadetteria come quello di Trapani?
«E' stato un assaggio della serie B. Troveremo campi caldi e avversari che picchiano ma noi saremo pronti ad affrontare tutte le situazioni».
Che consiglio si sente di dare a Donsah, ora al centro di un caso di mercato?
«Deve stare tranquillo e lavorare, poi avrà modo di decidere del suo futuro. Qualcuno potrà non accettare le sue scelte, ma queste sono valutazioni personali».
Il consiglio più prezioso che le ha dato Rastelli?
«Nessuno in particolare. Il mister è preparato, ci fa lavorare ma anche divertire, ma soprattutto ha le idee molto chiare».


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