<span style="line-height: 20.8px;">Dalla guerra al Real Madrid:</span> Osama e il piccolo Zeid incontrano CR7

In visita al Bernabue l'allenatore siriano al quale una giornalista ungherese aveva fatto lo sgambetto mentre tentava, con il figlio, di fuggire in Europa
Francesca Romaldo
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MADRID - Dopo tanta strada arriva, a volte, il momento di fermarsi. E se poi lo si può fare sul campo del Real Madrid, allora è davvero un lieto fine. Ha avuto una conclusione del tutto inedita la storia di Osama Alabed Almohsen, l'allenatore siriano diventato, suo malgrado, famoso dopo lo sgambetto della giornalista sul confine tra Serbia e Ungheria. Il video della caduta con il figlio Zeid in braccio, il pianto a dirotto del bambino, il suo sguardo disperato avevano commosso e indignato mezzo mondo.

REAL MADRID - Oggi, però, Zeid, che a 7 anni ha già visto come funziona il mondo, non piange, ma anzi mostra un sorriso grande e bellissimo mentre, indossando la maglia merengue, incontra i campioni del Real Madrid. A fargli da cicerone, prima nel museo dei campioni, poi sul campo del Bernabeu, è Florentino Perez in persona. Lo accompagna tra le stanze e gli spogliatoi, con il fratello maggiore e quel padre coraggioso che è riuscito a portarli in salvo. Per lui, dalla Spagna, era già arrivata, pochi giorni fa, una buona notizia: la sua storia di allenatore in fuga dalla guerra aveva colpito Angel Galan - presidente della scuola di allenatori Cenafe e precandidato per le elezioni nella federcalcio iberica - che lo aveva invitato a Getafe, 10 km dalla capitale. Qui Osama potrà vivere con la sua famiglia (lo raggiungeranno anche la moglie e gli altri 2 figli rifugiati in Turchia). La promessa è quella di trovare presto per lui una squadra da allenare.

RONALDO - Sul prato del Bernabeu, durante l'ultima sessione di allenamento, il piccolo Zeid incontra Benitez e stringe la mano al suo idolo, Cristiano Ronaldo. La sfida di sabato contro il Granada sarà speciale per lui e la sua famiglia che saranno ospiti d'onore allo stadio, su invito del presidente Perez. Non è l'unica iniziativa dei Blancos in favore dei migranti. Il 5 settembre il club aveva già annunciata una donazione di 1 milione di euro per i rifugiati accolti in Spagna. «È un sogno che diventa realtà - racconta l'allenatore siriano - Amo il Real Madrid. Ringrazio moltissimo il presidente. In Siria sognavamo di poter veder una partita del Real. Adesso potremo farlo». 


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