Tutta la vita dell'architetto Suarez

In “Luis Suárez - L’architetto”, ultima opera letteraria di Pedrazzini, il racconto della carriera del fuoriclasse spagnolo della Grande Inter. Prefazione di Gianfelice Facchetti.
Tutta la vita dell'architetto Suarez
Andrea Ramazzotti
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MILANO - E’ da qualche giorno in libreria “Luis Suárez - L’architetto”, il giusto e doveroso omaggio a un fuoriclasse che da Alfredo Di Stefano, icona del Real Madrid, fu ribattezzato, racconta la carriera dell’unico giocatore spagnolo che ha vinto il Pallone d’Oro. Suarez ha conquistato trofei con il Barcellona e l’Inter e ha messo in bacheca l’Europeo con la Spagna nel ‘64. E’ riconosciuto come un campione con uno stile di gioco chirurgico, “essenziale” con pochi spazi per l’estetica, era così veloce che per capire il movimento che aveva fatto bisognava utilizzare la moviola. Con il contributo dell’archivio fotografico dell’Inter, il libro è completato dai racconti di giornali d’epoca, dalle testimonianze di chi ha giocato con lui, dalle figurine e dalle statistiche, ma tutto parte da un bambino che tira calci a un pallone a La Coruña, davanti alla macelleria di papà Agustín. Helenio Herrera, che lo aveva avuto al Barcellona e che lo chiese ad Angelo Moratti per vincere tutto con l’Inter, disse: “Suárez ha la velocità di Bicicli, il palleggio di Corso, la forza di Lindskog, il dribbling di Sivori e il tiro di Altafini”. Senza essere nessuno di loro. Una magia dalla quale nacque la Grande Inter. La prefazione del volume è scritta da Gianfelice Facchetti, figlio dell’ex compagno di Suarez all’Inter.


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