Dalla Serie D al premio Puskas. Ecco Wendell Lira, il brasiliano che sogna di battere Messi e Florenzi

Nel marzo scorso ha segnato il gol che l’ha portato in finale. I tifosi lanciano l’hashtag #BoraVotarnoWendell, lui rinasce dopo la disoccupazione e trova un contratto in B
Francesco Guerrieri
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ROMA - La rovesciata della vita. Quella che l’ha portato lì, tra i grandi campioni. Wendell Lira come Messi e Florenzi. Chi? In pochi (pochissimi) lo conoscono, giusto dalle parti di Goiania, città brasiliana a 900 chilometri da San Paolo.

PREMIO PUSKAS, FLORENZI TRA I TRE FINALISTI

È lì che è nato l’attaccante che oggi è tra i candidati a vincere il Premio Puskas come miglior gol del 2015. Non solo, la sua rovesciata è in finale insieme alla serpentina di Lionel Messi in Coppa del Re contro l’Athletic Bilbao e il tiro da 60 metri di Florenzi all’Olimpico con il Barcellona.



IL GOL - Ma riavvolgiamo il nastro: 11 marzo scorso, Serie D brasiliana, derby Goianesia-Atletico Goianiense: Wendell riceve un pallone alto dentro l’area, difficile da controllare. Lui che fa? Rovescia e gol. E che gol: “Un mix tra una rovesciata e un colpo di kung fu” lo definisce l’attaccante classe ’89. Ma chi se lo sarebbe aspettato che quella rete avrebbe fatto il giro del mondo quasi un anno dopo? Nel frattempo Wendell sale in terza divisione nella Tombense. Carriera in rampa di lancio? Macché, magari. Dopo solo quattro presenze il club decide di risolvere il contratto.



IL BUIO E LA RINASCITA - Quel ragazzo sorridente che esultava dopo la rovesciata non c’è più, ha lasciato spazio ad un Lira cupo e quasi al limite della depressione. Sfortunato ma determinato Wendell, ne ha già passati di questi momenti: “Ho pensato di lasciare il calcio almeno 500 volte. E’ stato molto difficile. Mi sono rotto due volte i legamenti del ginocchio e dopo la fine del contratto con il Goias sono rimasto senza squadra per tre mesi”. Quattro anni dopo ci risiamo, ancora una volta a spasso. Eppure i numeri ce l’ha, quel gol in rovesciata non è solo un caso. Meno male che c’è chi se ne accorge: arriva la chiamata della Fifa. E perché mai la Fifa dovrebbe contattare un brasiliano disoccupato che non trova spazio neanche in terza divisione? “La tua rovesciata è nella lista dei candidati come gol più bello del 2015”. Ecco che all’improvviso il destino gli sorride (finalmente). E lui ricambia, soddisfatto e consapevole che sta per iniziare una seconda vita. In poco tempo diventa il giocatore più amato in Brasile e famoso in tutto il mondo.



#BORAVOTARNOWENDELL - Il Paese è con lui (unico brasiliano a concorrere per il premio), e tra i social nasce una campagna virale con l'hashtag #BoraVotarnoWendell. Tre parole per trascinarlo sul tetto del mondo. La scalata è quasi completa, manca solo quell’ultimo gradino che lo porterebbe davvero nella storia del calcio (Messi e Florenzi permettendo). Piedi per terra però, per ora quella rovesciata gli ha permesso di trovare squadra: già, perché per lui si è mosso il Vila Nova, club di Goiania appena promosso in Serie B brasiliana. Riparte da casa Wendell, proprio lì dove quasi un anno fa si è inventato quella rovesciata. Una giocata che l’11 gennaio lo porterà dritto a Zurigo, nella cerimonia in cui potrebbe vincere il premio. E sarà un successo, comunque vada.


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