Honduras, ucciso Peralta, centrocampista della nazionale

Colpi di pistola da uno sconosciuto in moto nel parcheggio del centro commerciale Uniplaza a La Ceiba, forse per una rapina
Honduras, ucciso Peralta, centrocampista della nazionale© AP
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TEGUCIGALPA (HONDURAS) - Il centrocampista della nazionale di calcio dell'Honduras Arnold Peralta, 26 anni, è stato ucciso a colpi di pistola nel parcheggio del centro commerciale Uniplaza a La Ceiba, la sua città natale sulla costa caraibica del paese. Peralta è stato ucciso da un uomo non identificato che lo ha colpito da una motocicletta. In un primo momento la polizia ha detto che nessuno è stato fermato per l'omicidio, le cui motivazioni restano ignote. Più tardi ha indicato in una rapina il possibile movente. L'Honduras è colpito dalla piaga delle bande rivali e il tasso di omicidi è tra i più alti al mondo. Peralta aveva dovuto rinunciare alla fase finale dei Mondiali 2014 con la nazionale in Brasile in quanto, reduce da un infortunio con la sua squadra di club dei Rangers di Glasgow, non aveva recuperato in tempo. Aveva invece partecipato alle Olimpiadi di Londra nel 2012 ed era stato capitano della selezione under 20 del suo paese. Il 26/enne esterno di attacco era stato acquistato dal Club Deportivo Olimpia, squadra del campionato honduregno, all'inizio di questa stagione. L'Olimpia è stato eliminato nella semifinale del campionato lo scorso fine settimana dai rivali storici del Motagua. Prima di approdare all'Olimpia e dell'esperienza in Scozia, Peralta aveva militato, sempre in patria, nel Club Deportivo Vida. Era stato convocato per l'amichevole in programma la prossima settimana tra Honduras e Cuba. Si trovava nella sua città natale dopo l'eliminazione nei playoff del campionato. Il padre del calciatore, Carlos Peralta, ha confermato l'omicidio in una conferenza stampa. «È terribile - ha detto -. Hanno ucciso il mio figlio esemplare. Non posso dire di più a causa del dolore che sento». Per il tecnico della selezione honduregna, Osman Madrid, «questa è una morte tragica che tutto lo sport nazionale piange».


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