Mondiali in Qatar, che spettacolo

A Doha fervono i preparativi per gli impianti che ospiteranno la Coppa del Mondo del 2022. Il Supreme Committee for Delivery & Legacy sovrintende a tutti i lavori
FOTO Ecco l'Al Rayyan Stadium, il gioiello di Qatar 2022
Andrea Ramazzotti
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INVIATO A DOHA - Un Mondiale come non lo avete mai visto. Senza spostamenti da una città all’altra e con stadi distanti poche decine di chilometri dal centro di Doha, la capitale del Qatar che ospiterà tutti gli incontri e tutte le nazionali. A poco meno di 7 anni di distanza dal via della prima Coppa del Mondo in un Emirato, siamo andati alla scoperta di una nazione già in fibrillazione, dove fervono i lavori per costruire da zero stadi a cinque stelle, diversi nuovi alberghi e tre linee della metro. Una rivoluzione in pieno stile perché in Qatar vogliono dimostrare, con i fatti, di essere in grado di rispettare le promesse quando si sono visti assegnare il Mondiale del 2022. Come da accordi con la Fifa, tutti gli impianti saranno pronti per il 2020 e ripensando alle passate edizioni, ma anche a quella in Russia del 2018, i vantaggi per le nazionali saranno indubbi perché eviteranno lunghi viaggi in aereo per spostarsi da una città all’altra.

STADI - L’organizzazione è curata nei minimi particolari dal Supreme Committee for Delivery & Legacy che sovrintende a tutti i lavori con i suoi uomini nei cantieri e con telecamere che permettono di vedere tutto direttamente dalLa propria sede operativa situata al quarantesimo piano di una delle più moderne torri di Doha. Gli impianti che verranno utilizzati (il numero può variare da 8 a 12) saranno ultra moderni e dotati di efficienti sistemi di aria condizionata anche se si giocherà tra novembre e dicembre, con temperature che non dovrebbero superare i 25/28 gradi. La capienza minima sarà di 40.000 posti, ma al termine della manifestazione il secondo anello o uno spicchio di quasi tutti gli stadi sarà smontato per consegnare alla comunità strutture non sovradimensionate e che si integrino nel territorio grazie anche a una serie di servizi accessori.

Sei impianti sono già in fase di costruzione: l’Al Wakrah, 15 km a sud di Doha, avrà 40.000 posti, sarà usato dall’omonima squadra e comprenderà una moschea; l’Al Bayt Stadium ad Al Khor City, 35 chilometri a nord di Doha (60.000 posti), sarà il più... distante; il Khalifa International Stadium, costruito nel 1967, verrà rifatto e sarà il primo ad essere pronto (nel 2016); il Qatar Foundation Stadium, 40.000 posti, prevede anche la presenza di un’università e sarà agibile nel 2019; l’Al Rayyan Stadium sarà sfruttato anche dalle squadre di basket e di volley della polisportiva Al Rayyan; il Lusail Stadium, con una capienza di 80.000 persone, è stato scelto per la cerimonia d’apertura e per la finale. Il suo design sarà svelato nel 2016 insieme al settimo e dell’ottavo stadio che saranno a Ras Abu Aboud e ad Al Thumama.

SICUREZZA OK - Gli organizzatori hanno spiegato che è allo studio anche la costruzione di vari campi di allenamento e di un’unica grande fan zone. Smentite sia l’esistenza di problemi di sicurezza per i lavoratori sia la morte di diversi operai, notizia circolata nelle scorse settimane. Nasser Al Khater, uomo di spicco del Supreme Committee, ha promesso: «E’ una grande sfida, ma stiamo lavorando duramente e ci faremo trovare pronti». Già iniziati anche i lavori per la metro: verranno inaugurate tre linee per un totale di oltre 40 chilometri che collegheranno tutta la città. Sarà ulteriormente potenziato pure l’aeroporto e crescerà il numero degli hotel. Doha è pronta a diventare il centro del mondo calcistico nel 2022.


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