Guberti graziato da Tavecchio: «Perugia in A la mia rivincita»

L'ex centrocampista di Bari e Roma può debuttare con il Perugia dopo una squalifica di 41 mesi che è stata decurtata dalla figc dopo la domanda di grazia del calciatore coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse
Guberti graziato da Tavecchio: «Perugia in A la mia rivincita»
di Tullio Calzone
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Quarantuno mesi di squalifica non sono bastati a fargli passare la voglia di calcio. Anzi, l'opportunità che gli ha offerto il Perugia del presidente Santopadre è esattamente l'occasione propizia che l'ex centrocampista offensivo di Bari, Roma, Sampdoria e Torino (sua ultima squadra) stava aspettando. Stefano Guberti torna in campo. Ieri mattina il Perugia ha ricevuto la notizia attesa da tempo dopo la domanda di grazia avanzata dal calciatore: il presidente Tavecchio ha firmato la "grazia" che gli permetterà di giocare, molto probabilmente già dalla prossima gara che vedrà gli umbri a Como. «Si concede la grazia per il residuo pena erogata». In pratica una sorta di sconto, quello stabilito dalla Figc, perché la sanzione, comminata dopo l'inchiesta sullo scandalo del calcio-scommesse, sarebbe scaduta a fine campionato. Guberti era già partito con per il ritiro di Milano Marittima con il gruppo di Bisoli. Nel pomeriggio, Guberti ha sostenuto, con i compagni, il primo allenamento dell'anno, con uno spirito sollevato, dopo la notizia arrivata anche per la tenacia del suo legale, l'avvocato Antonio De Rensis. «Da questo momento Stefano - ha spiegato De Rensis - potrà pensare solo al calcio. E fornire il suo contributo al Perugia». Da trequartista o da esterno, l'ex barese risultarà utile al Perugia, che ha trovato il primo rinforzo. «Non guarderò più al passato - assicura il giocatore - mi auguro di raggiungere gli obiettivi più alti. Sono stati anni di dolore, ma anche di lotta. Non mi sono mai arreso e ora spero di prendermi col Perugia belle soddisfazioni. E non porterò rancore verso nessuno. Ognuno farà i conti con la propria coscienza. Vorrei ringraziare Tavecchio, Abodi e Santopadre che ha avuto fiducia in me, ma anche la mia famiglia, i miei amici e il mio avvocato». Sul ruolo in campo non ha alcuna preferenza. «Io ho sempre giocato esterno ma - sottolinea - non faccio questione di ruoli. Dove l'allenatore ritiene che possa risultare utile alla squadra, mi metterò. Io ho un sogno: tornare in A. E mi auguro di poterci riuscire col Perugia... ».


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