Favini: «Napoli, che colpo! Grassi è il nuovo Marchisio»

Ha compiuto 80 anni uno dei più grandi talent scout del calcio: da Vierchowod a Sportiello, passando per Borgonovo, Fusi, Pari, Simone, Montolivo, Pazzini e molti altri, li ha scoperti tutti lui. Del neoacquisto partenopeo dice: «De Laurentiis ha fatto un grande colpo»
Favini: «Napoli, che colpo! Grassi è il nuovo Marchisio»
Filippo Passantino
3 min

ROMA - «Grassi ha tutte le potenzialità per diventare un grande giocatore. Mi ricorda tanto Marchisio. Il Napoli ha fatto un grande colpo». Parola di Mino Favini, storico dirigente dei settori giovanili di Como e Atalanta, che ieri ha festeggiato 80 anni. E, anche il giorno del suo compleanno, uno dei più grandi talent scout del calcio europeo era  lì, a bordocampo, a seguire gli allenamenti della società azzurra, dov'è ritornato dopo la lunga esperienza tra i bergamaschi. Favini non riveste incarichi di dirigente, ma mette sempre a disposizione della società la sua esperienza e i suoi consigli. E di esperienza ne ha tanta. Ha saputo riconoscere il talento di Pazzini, Montolivo, Bonaventura, Sportiello, Grassi e Conti quando erano ancora bambini. Ma, questi, sono solo gli ultimi di una lunga serie di calciatori, lanciati grazie a Favini. Fra i più noti: Borgonovo, Vierchowod, Fontolan, Zambrotta, Fusi, Pari, Simone, Didonè, Notaristefano e Invernizzi.

GRASSI COME MARCHISIO – «Grassi può stupire, è un calciatore dotato di grande talento». Favini l’ha scovato in una squadra dell’oratorio in un paesino del bresciano. «Abbiamo preso Alberto quando aveva 10 anni. Era difficile allora capire che giocatore sarebbe potuto diventare. Credo sia andato via ancora presto dall’Atalanta. È molto giovane e qualche mese di esperienza  in più a Bergamo gli avrebbe fatto bene. Comunque, è un investimento proficuo perché il ragazzo non può che migliorare. A 20 anni ha giocato una quindicina di partite in serie A ed è in condizione di fare bene e di stupire». Favini esclude del tutto l’accostamento fra Grassi e Bonaventura: «Giacomo è un talento tecnico di prima qualità sotto l’aspetto dei gesti tecnici, Grassi, invece, è meno bello a vedersi, ma molto efficace nel suo gioco. Secondo me, può somigliare a Marchisio della Juventus».

IL RICORDO DI BORGONOVO – «Borgonovo era un bravissimo calciatore sotto l’aspetto tecnico. Era conteso anche da altre società. Ma l’Atalanta ebbe la meglio». Favini guarda al passato e nella sua memoria conserva uno spazio speciale per Stefano, stroncato a 49 anni dalla Sla. «Abitava a Giussano, vicino al centro sportivo del Como, che si trova a Orsenigo. Il papà scelse di portarlo da noi – racconta commosso - Si capiva subito che sarebbe diventato un calciatore. Dava del “tu” alla palla. Infatti, ha esordito prestissimo in prima squadra».

LA NUOVA AVVENTURA DI FAVINI AL COMO – «Ho lasciato l’Atalanta perché aveva preso un altro indirizzo tecnico-calcistico. Stanno cercando ragazzi da tutto il mondo, in particolare dell’Africa, magari anche più pronti. Io invece credevo nella selezione e nella formazione dei bambini di 10 anni». Favini motiva così la scelta di chiudere l’esperienza con l’Atalanta e ritornare al Como, dopo che aveva già trascorso 20 anni alla guida del settore giovanile della società lariana. «Non ho compiti di dirigenza, ma guardo le partite e seguo gli allenamenti. Metto a disposizione del Como la mia esperienza». E sulla bagarre per la salvezza della prima squadra in serie B, Favini dice la sua: «Ci siamo ripresi. Da 5 partite non perdiamo. Siamo partiti malissimo, ma penso siano rinate le speranze. La salvezza è possibile». 


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