Paparesta rialza il Bari: «In corsa sino alla fine»

Il presidente biancorosso torna sulla sconfitta con il Crotone, ma non boccia la squadra: «Condannati da un errore. Ma niente colpevoli. Pensiamo a ripartire. Ad Avellino sarà dura ma Camplone è stata la scelta giusta. Promozione diretta? Con 17 gare da giocare può succedere ancora di tutto. Altrimenti ci saranno i play off. Non credo che non si giocheranno»
Paparesta rialza il Bari: «In corsa sino alla fine»© LaPresse
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di Tullio Calzone

La sconfitta con il Crotone è di quelle che potrebbero ammazzare un bisonte. Non questo nuovo Bari di Camplone che al San Nicola s'è comunque meritato applausi, non fosse altro per una prestazione arrembante e generosa sotto il profilo dell'impegno. Qualità che non sono sfuggite al presidente Gianluca Paparesta. Non bacchetta il Bari, il patron, per l'incredibile errore nel finale, complici in negativo Donkor e Guarna, che ha lasciato la squadra in nove uomini e messo praticamente sul dischetto la palla del pari per Torromino, realizzatore del rigore che ha poi spianato la strada al sorpasso definitivo di calabresi a tempo scaduto con Maniero tra i pali. E' toccato ancora all'implacabile Budimir recitare la parte del giustiziere per Juric. E il Crotone ha tracciato un altro solco tra le antagoniste e la Serie A diretta. Non è dello stesso parere Paparesta che non vuole spegnere le ambizioni di un Bari finalmente brillante e convincente, sia pure pasticcione. «Dobbiamo crederci e andare avanti. Anche alla luce della grande prestazione offerta col Crotone continueremo a giocarci le nostre carte. Se poi non dovessimo centrare l'obiettivo, ci potremo sempre concentrare sui play off».

PLAY OFF VIA DI FUGA -  Certo non bisognerà avere altre indecisioni, nella visione che il patron barese ha dello scenario futuro. A cominciare dalla prossima trasferta di Avellino. Anche perché c'è il rischio che il Pescara faccia saltare gli spareggi creando un vuoto tra il 3º posto e il 4º. Con +10 punti di distacco si chiudono le porte dell'accesso secondario alla A. Un'eventualità, per dirla tutta, che solo una volta, dieci anni fa, si è verificata, ma a competere c'erano la Juve di Buffon e Del Piero, il Napoli di Reja e il Genoa. «Non credo che si corra questo pericolo. Tutte le squadre sono competitive e i giochi restano aperti». La Salernitana sembrava, infatti, una vittima predestinata della squadra di Oddo (23 punti di distacco alla vigilia del match dell'Arechi) e invece ha costretto al pari il Pescara che già immaginava l'8ª vittoria di fila con cui sbriciolare il record di Zeman appena eguagliato. Il Livorno con Panucci ha infilato due successi e sta allontanandosi dalle zone calde della classifica. «Con 17 gare da giocare può succedere ancora di tutto - rimarca Paparesta -. E il Bari non potrà essere sempre così sfortunato. La squadra adesso ha un gioco, è brillante, propositiva. Affrontiamo partita dopo partita, sapendo di non essere inferiori a nessuno. Ma occorre essere più bravi nel capitalizzare al meglio le risorse a disposizione. Anche contro un Crotone che sta dominando il campionato abbiamo dimostrato che se non ci fosse stato un episodio scellerato avremmo vinto la partita».

ELOGIO DI CAMPLONE - Il Bari che funziona è anche merito di Camplone, finalmente l'uomo giusto al posto giusto. Al di là dei risultati che debbono ancora arrivare. Ma è il gioco a lasciare il presidente biancorosso finalmente fiducioso. «E' stata la scelta giusta. Il suo Bari ha cambiato approccio e le sconfitte sono nate solo da episodi sfortunati. Come quello di Guarna e Donkor, giocatori che vanno tutelati perché rappresentano un patrimonio della società. Il calcio è cosi. Rada a Pescara ha commesso un errore che c'è costato la partita, poi venerdì sera si è ripreso risultando tra i migliori in campo. Superata l'amarezza, anche loro sapranno riprendersi al meglio. Guarna ha bisogno di ritrovare un po' di tranquillità. Gli staremo vicino. La forza del gruppo si vede anche in queste cose. Non esiste un caso Guarna né un caso Donkor. Nel calcio capita di sbagliare. La società ha grande fiducia in tutti. Mai come ora la tifoseria deve essere vicino alla squadra e soprattutto ai giocatori che ora sono in difficoltà. Nessuno deve essere colpevolizzato».

RINFORZI GIUSTI - Intanto, un'altra nota positiva è che i rinforzi funzionano. Contro il Crotone, nello spettacolare secondo tempo che aveva portato il Bari a capovolgere il risultato, prima degli errori clamorosi e fatali nel finale, si è notato un Dezi in grado di dare qualità alla manovra e un Cissokho letteralmente scatenato. «Fa piacere che Dezi si sia presentato al San Nicola con giocate all'altezza del suo valore, ma anche su Lazzari può fare la differenza con le sua giocate, mentre Jakimovski, sceso in campo con la febbre, si farà appreezzare. Insomma, il Bari va ad Avellino consapevole di non essere inferiore a nessuno». Parola di presidente!


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