Di Somma: «Zaza, un sinistro alla Riva». Il retroscena

Il pilastro dell'Avellino ai tempi della Serie A, ora direttore sportivo, ci racconta in esclusiva il campione di Policoro: «Un predestinato. E io portai alla Juve Stabia»
Di Somma: «Zaza, un sinistro alla Riva». Il retroscena© Getty Images
Pasquale Campopiano
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ROMA - Basilicata-Torino coast to coast. Il cuore di Simone Zaza batte forte, l'uomo che ha deciso la supersfida dello Stadium tra Juventus e Napoli, si è preso la scena. Una scena fatta di campi di periferia, di tanta gavetta, di cattiveria, quella che mette tutte le volte che punta un pallone; di caparbietà, perchè Zaza è uno che non molla mai. Il ragazzo di Policoro s'è fatto, e su quel sinistro che al minuto 88 ha mandato in estasi l'Italia bianconera e in disperazione quella partenopea, c'è il pass per i prossimi Europei in Francia firmati Antonio Conte.



UN PREDESTINATO - Da Policoro allo Stadium per la partita dell'anno la strada e lunga. Siamo andati sulle orme del talento che Marotta e Paratici hanno voluto a tutti i costi alla Juventus, che importa che nel gioco della "ricompra" dal Sassuolo ci sono voluti 18 milioni per averlo. «Era il marzo del 2011 ed ero andato al torneo di Viareggio a caccia di nuovi talenti per la mia Juve Stabia con un paio di nomi segnati sul mio taccuino. Uno era quello di Simone Zaza». Salvatore Di Somma è uno che vive a braccetto da una vita con la parola calcio, lui che prima di vestire gli attuali panni di direttore sportivo del Benevento in Lega Pro fu il pilastro dell'Avellino in Serie A (179 presenze e 5 gol) e di tante altre squadre in giro per l'Italia. E' stato indubbiamente tra i primi a puntare su Simone Zaza, perchè una volta svestiti gli scarpini, tra Sorrento, Brindisi, Potenza, Avellino e Castellammare di Stabia (la sua città), da allenatore e da direttore tecnico è da sempre stato uno che c'ha visto lungo. «Quel giorno al Viareggio vidi questo ragazzo cresciuto nell'Atalanta e passato alla Samp che lottava su ogni pallone, che aveva una determinazione fuori dal comune. All'epoca curavo il mercato per la Juve Stabia, appena promossa dalla C alla B, volevamo valorizzare giovani - ci confida -, incontrai l'allora diesse della Samp Osti e gli chiesi Simone, l'affare si chiuse subito». Perchè Zaza aveva voglia di giocare e la Samp di mandarlo in giro a fare esperienza. Prestito secco e Di Somma è ancora oggi fiero di quella operazione: «Ero andato lì per Zaza e Biraghi, entrambi cresciuti nell'Atalanta e passati alla Samp, poi ebbi la possibilità di parlarne con Cristian Maifredi, che rappresentava Simone, e fummo d'accordo su tutto».

QUALCOSA ANDO' STORTO - Zaza sbarca così alla Juve Stabia, ma qualcosa va storto: «L'allenatore era Braglia, che lo fece giocare subito ma Simone fu sfortunato perchè nelle prime partite da titolare sbagliò qualche gol. Io però, ho sempre creduto in lui, e ricordo che a gennaio provai in tutti i modi a trattenerlo perchè vedevo nelle sue giocate un potenziale campione. Non ci fu verso, Zaza finì al Viareggio e poi esplose all'Ascoli, la sua storia la conoscete tutti». La vita è così del resto, si fanno delle scelte: la Juve Stabia molla Zaza senza crederci fino in fondo, Di Somma, pur non approvando, se ne fa una ragione. «Ma l'ho sempre seguito - ammette - ed ho gioito per lui alle prime prodezze in Serie A e quando ha convinto Conte a dargli una chance in azzurro da titolare».

SALVATORE DI SOMMA (ds Benevento): VI RACCONTO ZAZA



UN SINISTRO ALLA RIVA - A casa della figlia di Salvatore Di Somma c'è una maglia numero 9, quella delle vespe, della Juve Stabia, con scritto Zaza, che il piccolo Nicolò, nipote di Salvatore, indossa sempre con orgoglio: «Questo la dice lunga su quanto credevo in Simone -  ammette Di Somma -; appena lo portai a Castellammare regalai la sua maglia a mio nipote». Ora che Zaza è l'uomo copertina, quello che ha infranto, almeno per una notte, i sogni del Napoli e spalancato le porte di un possibile quinto scudetto consecutivo alla Juventus, Salvatore Di Somma ci ripensa con un pizzico di emozione. Lui, che in campo era un duro, sabato sera ha avuto un sussulto d'amore: «Un misto di gioia e di orgoglio, perchè io in Simone ho sempre creduto. Perchè? Perchè ha tutto per diventare grande, e quando esplode quel sinistro mi ricorda tantissimo il più grande di tutti, Gigi Riva».

AZZURRO ZAZA - «Sono sicuro - conclude Di Somma - che Simone non si fermerà. Ha dato a un allenatore come Allegri la massima disponibilità, e quando è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto. Ora lo aspetta l'Azzurro, se Conte punterà su di lui non ho dubbi che ai prossimi Europei sarà protagonista». La curiosità adesso è sapere se c'è un "nuovo" Zaza nel calcio italiano minore: «No, non c'è - chiude sicuro Di Somma -. Ma ci sono giovani di sicuro avvenire, come il nostro Ciceretti, classe 1993, attaccante esterno del Benevento». Sognando Zaza, chi l'avrebbe mai detto. Vero Simone?


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