Fifa, ridotta a sei anni la squalifica di Blatter e Platini

La sanzione ridotta di due anni: era di otto. Intanto il Tas respinge la richiesta di posticipare le elezioni per il nuovo presidente: resteranno venerdì. Testa a testa Infantino-Salman
Fifa, ridotta a sei anni la squalifica di Blatter e Platini
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ROMA - La commissione d'appello della Fifa ha ridotto da otto a sei anni la squalifica al presidente uscente Sepp Blatter e al presidente dell'Uefa Michel Platini. La commissione ha tenuto conto di alcuni fattori "che possono essere delle attenuanti". In una nota viene spiegato che nella prima sentenza (quella della commissione etica) "al momento di stabilire la sanzione non si è tenuto conto di alcuni fattori fortemente mitiganti per Platini e Blatter". "In questo senso - continua il comunicato - il comitato di appello ha consideratole attività e i servizi che gli stessi hanno reso alla Fifa, all'Uefa e al calcio generale nel corso di questi anni. Tutto ciò deve essere considerato a livello di attenuanti". Così è stato deciso di togliere un anno ai primi cinque di stop e altri dodici mesi al successivo triennio.

FIFA, SI VOTA VENERDI' - Intanto sale l'attesa per l'elezione del presidente Fifa che si terrà venerdì a Zurigo. Non c'è aria di bufera come quella del 27 maggio scorso con gli arresti choc da parte delle autorità svizzere, ma certo l'atmosfera a due giorni dal voto rimane comunque pesante. Fra accuse di corruzione, e ricorso per rinviare il voto, il clima non e' certamente dei migliori nella lotta a cinque - l'italo-svizzero Gianni Infantino, lo sceicco Salman del Bahreïn, il principe Ali di Giordania, il francese Jerome Champagne e il sud-africano Tokyo Sexwale - per la successione del presidente squalificato Sepp Blatter. Non ci sarà alcun cambiamento di programma: le elezioni si terranno venerdì perché il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) ha respinto la richiesta del principe Ali di rinvio dello scrutinio. Il motivo dell'istanza: la Fifa ha respinto la sua proposta di installare cabine elettorali trasparenti, unico modo, sostiene il candidato giordano, per consentire ai rappresentanti delle federazioni di votare in modo veramente indipendente e non seguendo ordini della confederazione di appartenenza.

 È proprio il voto compatto o meno che potrebbe determinare la scelta del presidente. La confederazione asiatica e quella africana (quest'ultima in modo non unanime), hanno scelto lo sceicco Salman, facendone il favorito all'elezione. Lo sfidante principale, Gianni Infantino, ha l'appoggio dell'Uefa e della Conmebol (Sudamerica), cosi' come di una parte della Concacaf (nord, centroamerica e Caraibi), che in termini numerici lo lasciano comunque abbastanza distante da Salman. Gli altri tre sfidanti cercheranno di racimolare voti sparsi e le loro chance - specialmente quelle di Tokyo Sexwale e Jerome Champagne - appaiono ridotte.

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