Calciomercato, Brusa: «Garcia-Lione possibile. Ibrahimovic in Italia? Al Psg sta finendo un ciclo»

L'avvocato, tra i più in vista in Francia, parla del possibile approdo dell'ex tecnico della Roma all'OL
Calciomercato, Brusa: «Garcia-Lione possibile. Ibrahimovic in Italia? Al Psg sta finendo un ciclo»© Bartoletti
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ROMA - "Quella del Lione per Rudi Garcia è una possibilità perfettamente compatibile". A confermare l’indiscrezione di calciomercato circolata nelle ultime ore non è uno qualsiasi. L’avvocato Carlo Alberto Brusa, il cui nome tradisce evidentemente la sua origine italiana, è uno dei legali più in vista in Francia (e non solo) nell’ambito del diritto sportivo. Tra i suoi clienti nomi eccellenti del mondo dello sport come Frank Ribery, Zinedine Zidane, il CT della nazionale francese Deschamps e il milanista Menez. Senza dimenticare che Brusa ha curato il dietro le quinte dell’approdo di Carlo Ancelotti al Real Madrid. 

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Ma in Francia, l’obiezione è d’obbligo, l’ormai ex allenatore giallorosso riscuote ancora consensi nonostante il recente esonero?
"Lui ha acquisito dei galloni venendo a Roma, certamente non li ha persi. Oggi Garcia è un allenatore di grido in Francia e tutti aspettano un suo ritorno, imminente". 

Da Garcia al caso Totti il passo è breve... 
"Totti oggi è un problema per la Roma. Non ci si può permettere il lusso, nell’ottica di una doppia rosa per affrontare sia il campionato sia la champions, di avere in panchina una persona di 39 anni. Bisogna prendere una decisione: o si lavora in termini manageriali o si cambia strada". 

Una Roma che, all’andata, ha dovuto inchinarsi al suo amico (e cliente) Zinedine Zidane. Lo 0 a 2 sembra però un risultato troppo pesante per i giallorossi, non trova? 
"Certamente sì, la Roma all’andata poteva ottenere di più. Il gioco degli spagnoli non è stato eccezionale e il secondo goal è arrivato solo perché la Roma si era sbilanciata alla ricerca del pareggio. E’ vero che con il rigore il risultato poteva essere diverso ma il 2 a 0 finale della squadra di Zidane è stata determinato, oltre che dalla giocata di un campione (Ronaldo ndr.), soprattutto dalla motivazione mentale". 

Si aspettava che in così poco tempo il "suo" Zidane diventasse allenatore di una delle squadre più importanti del mondo? 
"Zinedine ha dimostrato una grande professionalità, rilevando il Real Madrid in un momento molto difficile. Con Benitez i giocatori sembravano aver perso la convinzione di poter vincere le partite. Zidane deve gestire una fase di transizione e lui ha già portato una grande motivazione. Il Real necessita di un forte rinnovamento, essendo la squadra un po’ invecchiata". 

Da un ottavo di finale all’altro. Il Bayern di Ribery ha dominato la Juventus per un’ora ma nel finale è uscita tutta la mentalità e la capacità di reazione dei bianconeri. Pensa che il Bayern possa davvero rischiare al ritorno? E come Frank Ribery si sta trovando nella inconsueta posizione di riserva di lusso?
"L’ultima mezz’ora della Juventus pesa molto. I bianconeri hanno avuto forse troppo timore reverenziale nel primo tempo, sembrava di vedere il vecchio catenaccio di Valcareggi. Ma quando la Juve ha fatto il suo gioco è riuscita a dimostrare tutto il suo valore. Il Bayern a mio avviso ha dei rischi reali al ritorno. In quanto a Frank, lui è appena tornato da un lungo e fastidioso infortunio. Il Bayern lo sta impiegando con cautela per non rischiare di perderlo durante la corsa". 

Lei è molto vicino anche al Paris Saint Germain. Può essere questo l’anno giusto per vincere la Champions? E a fine anno c’è davvero la possibilità che Ibra torni in Italia? 
"Bisogna essere molto prudenti con le chance del PSG in Champions, nonostante la vittoria all’andata sul Chelsea. Questo è un anno determinante per il Paris Saint Germain. Lavezzi è partito e ci sono stati dei cambiamenti strutturali importanti. La dipartita di Ibrahimovic a fine stagione è la normale conseguenza di un ciclo che si sta chiudendo e in quest’ottica l’Italia è un’opzione valida".

Mancano ormai meno di quattro mesi agli Europei di Calcio. Dopo la tragedia e la grande paura, la Francia è pronta per ospitare questa importante manifestazione?
"La Francia ha messo in moto tutti i mezzi per prevenire qualsiasi rischio. Ma nonostante ciò il rischio terrorismo resta, in Francia come in altri Paesi". 

Europeo che rappresenta la vetrina ideale per il lancio di una nuova iniziativa a cui tiene molto. E’ così?
"Esattamente, ho l’idea di sviluppare un Network specifico sul calcio. La mondializzazione di questo sport impone la creazione di una rete televisiva con l’interazione di persone di nazionalità diversa. Network Foot vuole creare una piattaforma per parlare di calcio in maniera globale". 

fonte: matteoraimondi.it


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