Olsson ricorda Cruyff: «Tutti risero di me, ma entrai nella storia»

Il ricordo sincero e toccante di Olsson, il difensore "vittima" della famosa finta del campione olandese scomparso ieri per un tumore ai polmoni
Olsson ricorda Cruyff: «Tutti risero di me, ma entrai nella storia»
Tommaso Maggi
3 min

ROMA - Johan Cruyff danzava sul campo. Sembrava un meraviglioso ballerino impazzito, volteggiava leggero sul suo palcoscenico, il campo da calcio, incantando le platee di mezzo mondo. Il Nureyev olandese. Ma anche il Michelangelo degli artisti del pallone. Dipingeva calcio, e lo faceva con una naturalezza incredibile.

I gol come affreschi da ammirare, le finte come pennellate d'autore. La sua "giravolta" rimarrà scolpita nella memoria calcistica collettiva. Quella finta di corpo con il pallone che con il tacco si nasconde dietro il piede d'appoggio e lascia di stucco l'avversario di turno. L'istinto del mito. Ci cascavano tutti. La giravolta più famosa è quella del Mondiale 1974, il Mondiale della meravigliosa Olanda del calcio totale, battuta solo in finale dalla Germania Ovest. Cruyff è il leader di quella squadra. Sforna gol e colpi di genio. E quella finta che resta nella storia. La vittima? E' Jan Olsson, difensore svedese che ha la sfortuna di trovarsi di fronte il numero 14 degli 'Oranje'.

Il RICORDO - Ma è grazie a quel suo inutile tentativo di frenare il genio di Cruyff che Olsson è entrato nel libro dei ricordi di quel Mondiale. Ed è proprio l'ex difensore svedese a spiegarlo oggi sulle colonne del Times. Il suo omaggio a Cruyff è un ricordo sincero e toccante: «Cruyff mi ha regalato il momento della carriera del quale vado più fiero. Quella finta mi ha fatto entrare nella storia. E' proprio grazie a quella prodezza di Johan che tutti si ricordano di me".

"E' stato un onore per me stare sul suo stesso terreno di gioco quando ha deciso di produrre quella magia. Ho visto il film della Coppa del Mondo 1974 tantissime volte. La mia famiglia e tutti i miei amici mi prendono sempre in giro quando vedono quella finta! Ma cosa avrei dovuto fare per fermalo? Cruyff è stato il più grande di tutti. Era rapido, intelligente. Ho giocato contro grandi giocatori nella mia carriera ma non ho incontrato nessuno forte come lui. L'ho affrontato 4 volte, non ho mai vinto. Era imprendibile. Ogni volta che provavo a fermarlo dava di prima il pallone ad un suo compagno e rimanevi fregato. Era un leader. E un grande gentiluomo. Mai una parola fuori posto. Era il mio idolo. Resterà per sempre nel mio cuore».

VIDEO - CRUYFF, CREATIVITA' ED INVENZIONE


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