ROMA - «Lasciateci fare quello che siamo bravi a fare, con passione e senza violenza... tifare». Il coro che unisce gli Ultras di tantissime tifoserie d'Italia si alza nel cielo di Roma. Al Senato, questa mattina c'è stato un incontro importante per il mondo del calcio: da una parte i rappresentanti del mondo ultras con il loro grido di dolore per gli stadi ormai desolatamente vuoti; dall'altra il Palazzo, i rappresentanti del Governo, tra deputati e senatori, pronti ad ascoltare le loro ragioni.
TUTTO SUL DERBY DI ROMA
MAI PIU' UN DERBY COME QUELLO TRA ROMA E LAZIO - Arezzo, Ascoli, Atalanta, Avellino, Bari, Brescia 1911, Bologna, Bologna Fortitudo Basket, Cavese, Cesena, Fasano, Genoa, Lazio, Milan, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Reggiana, Sampdoria, San Donà, Ternana, Udinese, Venezia, Vicenza.; 25 bandiere, un'unica voce, quella dei tifosi che non si riconoscono più in un sistema che ha tolto agli stadi il loro cuore pulsante:
NO AL DOPPIO DASPO - Sul tavolo della trattativa una proposta concreta, che diventerà un ddl a tutti gli effetti, ed ha lo scopo di evitare che chi incorra nel Daspo per decisione del questore, in caso di condanna, non veda sommarsi il periodo di divieto di ingresso allo stadio deciso dal magistrato a quello già scontato precendentemente. Il tutto sulla scorta di quanto fissato dalla Corte di Cassazione con una sentenza recente (n.17712 del 2013):
JACOBELLI: PREFETTO ASCOLTI I TIFOSI DI ROMA E LAZIO
INSIEME PER TORNARE ALLO STADIO - Fra i sostenitori della proposta, politici di Lega, M5S e sel Roma, il Palazzo stavolta sembra davvero voler aprire un dialogo con i tifosi. Quello che fino ad oggi non era accaduto, vedi il muro contro muro tra il Prefetto Gabrielli e le tifoserie di Roma e Lazio: risultato un derby con appena 25mila spettatori che della parola derby aveva soltanto i colori delle maglie delle squadre in campo: «Ridateci i tamburi, i fumogeni, i palloncini, i cartoncini, la gioia e la passione di una Curva, che in questo momento rappresento, che è la Curva dell'Italia senza nessuna divisione - chiude il Bocia -; togliete le barriere, riportateci allo stadio. Ridateci gli strumenti e noi torneremo a fare, senza violenza, quello che da sempre amiamo fare. Tifare, soltanto e semplicemente tifare».