Inter Primavera, Vecchi esclusivo: «Ecco cos'è successo con la Juventus. Il mio futuro? Vi dico che...»

I nerazzurri guidano il girone B a quota 51 punti, secondo posto per il Milan a quota 49 e terza l'Atalanta a 48. Mancano solo tre giornate al termine del campionato e la final eight è molto vicina per l'Inter.
Inter Primavera, Vecchi esclusivo: «Ecco cos'è successo con la Juventus. Il mio futuro? Vi dico che...»© LaPresse
Marco Gentile
7 min

MILANO- Stefano Vecchi è pronto per la volata finale del campionato Primavera. La sua Inter, dopo 23 giornate, guida la classifica a quota 51 punti a più due sui cugini del Milan e a più tre sull’Atalanta. L’Inter, vanta la miglior difesa del girone B con solo 17 reti subite, meglio della Beneamata ha fatto solo la Roma che nel girone C ha subito la miseria di 15 gol. I prossimi tre impegni vedranno l’Inter dover affrontare l’Udinese e il Perugia in casa, mentre nel penultimo turno ci sarà il derby infuocato contro il Milan del neo tecnico Stefano Nava. L’Inter ha da poco trionfato, in Coppa Italia, contro la Juventus di Fabio Grosso, mentre è stata eliminata in semifinale del torneo di Viareggio dal sorprendente Palermo. Al palmares di Vecchi manca solo la conquista del Tricolore dato che nel 2014-2015 ha vinto il Viareggio e 9 giorni fa ha sollevato la Coppa Italia contro la Vecchia Signora. In esclusiva per il corrieredellosport.it, Vecchi ha parlato di questo caldo finale di stagione, delle polemiche post Inter-Juventus, della possibilità di vincere il campionato e del suo futuro:

Vecchi, la squadra è pronta per questo rush finale? “Sì, i ragazzi sono pronti. Ci giochiamo tanto in queste ultime partite visto che dobbiamo qualificarci alla fase finale. Abbiamo ripreso a vincere in campionato, contro la Salernitana, dopo il trionfo in Coppa Italia e questo è molto positivo. Abbiamo un calendario molto difficile che non ci permette di gestire il vantaggio sulle inseguitrici. Abbiamo il destino nelle nostre mani, tutto dipende da noi”.

Lo 0-6 sul campo della Salernitana ha dimostrato che siete in salute, dove potete ancora migliorare? “La cosa che mi rende più orgoglioso è che abbiamo un gruppo davvero fantastico. La squadra ha dimostrato, ancora una volta, di aver un gruppo importante perché a Salerno erano presenti solo due calciatori che avevano giocato la finale di Coppa Italia. Nonostante questo, chi ha giocato ha disputato un’ottima gara: la forza la fa il gruppo e non il singolo. Noi abbiamo 20 ragazzi che si equivalgono”.

Cos’è successo con Delgado? L’ha sostituito solo per il rigore calciato in maniera irriverente? “Delgado, oltre al rigore calciato facendo il cucchiaio, ha un atteggiamento sbagliato già di suo. Il rigore è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Comunque non l’ho sostituito solo per il rigore”.

Il derby contro il Milan, del 30 aprile, è alle porte: la spaventa la squadra rossonera? “Il derby è sempre una partita difficile, soprattutto se il tuo avversario è davvero molto forte. Adesso, dobbiamo solo pensare all’Udinese che reputo una delle squadre più forti del campionato. Il calendario non ci è affatto favorevole ma vogliamo arrivare alla Stracittadina avendo due risultati su tre da poter gestire”.

Avete disputato un ottimo Viareggio e potevate bissare il successo dello scorso anno. In semifinale, però, 15’ di follia contro il Palermo vi sono costati la finale. Cos’è successo? “In quella partita, nei primi 15 minuti, abbiamo commesso degli errori grossolani e puntualmente per la bravura degli avversari siamo stati castigati. Da lì poi abbiamo tentato una rimonta e non ce l’abbiamo fatta per poco. C’è anche da dire che abbiamo giocato due tempi da 40’ e non da 45’. Se avessimo avuto dieci minuti in più magari ce l’avremmo fatta ma in quella circostanza l’eliminazione è dipesa da una nostra mancanza e dalla bravura del Palermo”

Chi teme nella corsa al Tricolore? “Roma, Juventus, Milan e Atalanta credo che siano le quattro squadre più pericolose. Poi si sa, la fase finale è imprevedibile: in quella settimana può succedere di tutto come due anni fa dove vinse il Chievo Verona o l’anno scorso dove trionfò il Torino”

Vede qualche suo giocatore pronto per il salto di qualità? “Ce ne sono diversi che in estate lasceranno la Primavera per giocare un campionato più adulto: Gyamfi, Baldini, Miangue, Radu, Zonta e tanti altri. Siamo contenti di questo perché aldilà dei risultati che sono motivo d’orgoglio e un premio il lavoro svolto, il nostro ruolo è quello di formare i ragazzi per che poi esplodano come calciatori o che vengano aggregati alla prima squadra”.

Ci può ricostruire quanto successo negli ultimi concitati e agitati minuti della finale di Coppa Italia contro la Juventus? “Credo sia nato tutto da un equivoco: io non ce l’avevo con la panchina della Juventus, ma protestavo, forse troppo, verso il guardalinee. Il mio gesto è stato male interpretato e dopo è successo il parapiglia per una futile incomprensione. Sono cose che non devono capitare, perché al novantesimo minuto tutto deve finire lì con una stretta di mano”.

Cosa ci vuole dire dello ‘Stile Juventus’? “Quella è stata una dichiarazione a caldo perché la polemica non era ancora finita e come detto prima il tutto è degenerato in maniera eccessiva. Quello che deve rimanere nella mente dei tifosi e degli appassionati di calcio è il grande spettacolo che hanno fornito Inter e Juventus, in entrambe le partite, in due cornici di pubblico davvero fantastiche”.

Con l’Inter Primavera ha vinto il Viareggio e la Coppa Italia, ora manca il campionato: “Vero, (ride; ndr). Prima centriamo le final eight e poi ci proveremo fino alla fine. Il campionato si decide sempre sul filo di lana e spesso lo vince chi è più in forma in quel momento e anche la componente fortuna è importante”.

Quale sarà, invece, il futuro di Vecchi? “Non ho mai nascosto che voglio tornare ad allenatore i grandi, come ho già fatto con il Carpi. Ho ancora un anno di contratto e sto bene qui. La mia scelta, comunque, sarà condivisa e presa in pieno accordo con la società che mi ha permesso di lavorare in maniera ottimale in queste due stagioni”.

 

 

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