Moviola in campo, l'arbitro Rocchi: «Ben venga, purché tutto non si trasformi in un processo»

Il fischietto internazionale favorevole all'introduzione della VAR: «Se puoi aiutarci a ridurre gli errori, va bene»
GIANLUCA ROCCHI - 43 anni. Sezione di Firenze (internazionale). Professione: agente di commercio. Squadra più diretta: Roma (34). Squadra con più vittorie: Juventus (24). Squadra con più sconfitte: Milan (13). GARE DIRETTE IN SERIE A: 209© LaPresse
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ROMA - «Siamo curiosi, non abbiamo ancora chiare le modalita' con cui applicarla ma se ci aiuta a risolvere problemi che oggettivamente sono difficili da valutare in campo, ben venga».

L'arbitro internazionale Gianluca Rocchi, ospite questa mattina a "Radio Anch'io Sport" su RadioUno, è fra i fischietti favorevoli all'introduzione della "moviola in campo", la video-assistenza arbitrale (Var) per la quale dovrebbe partire la sperimentazione gia' dalla prossima stagione con la benedizione dell'Ifab. Sulla possibilita' che agli arbitri venga concesso di parlare dopo le partite, Rocchi e' favorevole anche se teme che in certi contesti "l'obiettivo diventi capire se l'arbitro ammetta l'errore ma vorremmo essere interrogati anche su altre cose. Ben venga la moviola purché non si trasformi in un processo all'arbitro a fine gara. Noi arbitri abbiamo sempre detto che tutto quello che ci può aiutare in situazioni difficili è il benvenuto. L'obiettivo di un arbitro è azzerare gli errori, non incidere negativamente su una gara".

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MILAN-JUVE - Rocchi parla anche di Milan-Juventus, la finale di Coppa Italia diretta sabato all'Olimpico: «È stato un piacere arbitrare Milan-Juventus, perché i giocatori sono stati bravi: non mi hanno mai messo in difficoltà, soprattutto nei primi 90 minuti; in pratica, ho dovuto solo seguire il gioco. Quando i calciatori pensano solo a giocare, un arbitro a quel punto deve soltanto accompagnare. Per questo il miglior torneo in cui dirigere è la Champions League, perché è dove si gioca il calcio migliore».

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