Ternana, tutta la verità sul divorzio Longarini-Panucci

Il patron del club umbro spiega in una lunga e appassionata lettera ai tifosi ternani l'esonero dell'ex milanista e l'addio al ds Larini. «Nessuno può pensare di venire prima della società e della sua organizzazione. Le regole vanno rispettate come i ruoli. Ognuno al suo posto e la Ternana prima di tutto»
Ternana, tutta la verità sul divorzio Longarini-Panucci© LaPresse
di Tullio Calzone
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Lunga e circostanziata, l’inattesa e appassionata lettera del patron Simone Longarini ai tifosi della Ternana fa finalmente luce sul delicato momento che sta vivendo la storica società umbra quanto meno sotto il profilo tecnico non certamente sotto quello gestionale. Anzi, proprio gli ultimi eventi confermano la volontà della proprietà a non scendere a compromessi, anteponendo la correttezza della gestione agli stessi risultati del campo promessi, immaginati o invocati. Il succo dei ribaltamenti dell’ultimo anno è in pratica sintetizzabile tutto in questo concetto dominante e imprescendibile: la società prima di tutto. E dunque il rispetto delle regole di buona gestione amministrativa prima dei voli di fantasia, ma soprattutto il rispetto dei ruoli che il club e la proprietà hanno da tempo stabilito, proprio per assicurare lunga vita alla Ternana. «Chiunque abbia gestito, anche solo per una settimana, una struttura aziendale - spiega Longarini nella sua appassionata missiva ai tifosi umbri -, sa perfettamente che, a prescindere dalla materia di cui l’azienda si occupa, un’organizzazione gerarchica con compiti chiari e chiare responsabilità è alla base del buon funzionamento della stessa. Se si mette in discussione la società, tutto viene meno. L’unica cosa certa è la proprietà e nessuno deve arrogarsi il diritto di sostituirsi ad essa... ». 

CONTINUITA' - Certo, a due settimane dall’inizio del campionato e con la Coppa Italia in piena attività e la sfida di Cesena dietro l’angolo, ha fatto rumore il clamoroso allontanamento di Christian Panucci dalla panchina delle fere. Un divorzio che, come una sorta di effetto domino, ha provocato anche la risoluzione consensuale del contratto con il direttore sportivo Fabrizio Larini. Ma i motivi del burrascoso agosto ternano li ha dettagliatamente spiegati ieri nella lunghissima lettera ai sostenitori rossoverdi lo stesso amministratore unico del sodalizio umbro, Simone Longarini, una lettera tutta ispirata a una sana cultura di impresa e a corrette relazioni tra le varie componenti, tutte sottoposte all’organizzazione del club, unico vero dominus. «Due sole cose ho chiesto al mio staff - scrive Longarini - rispettate sempre le gerarchie della società, ed i ruoli di ognuno (onde evitare di ripetere gli errori del passato); tenere sempre a mente il budget, la nostra filosofia e le nostre regole. La scala gerarchica di questa società (su cui qualcuno ultimamente si è divertito a fare lo spiritoso) è semplice e lineare: vi è un AD a cui fa capo e risponde la verticale finanziaria ed organizzativa ed un DG a cui fa capo e risponde la verticale sportiva. Entrambi sono i referenti ed i responsabili per le verticali che gestiscono, ed entrambi rispondono direttamente a me». Insomma, almeno alla Ternana a ognuno il suo. Il tempo dei disordini e delle commistioni di ruoli, pericolose e spendaccione che tanti disastri e fallimenti hanno provocato in passato proprio perché cariche di conflitti d’interesse, è davvero finito. Almeno nella Ternana di Simone Longarini.


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