La rabbia di Cosmi e il vero Bari di Stellone

Travolto al San Nicola dai pugliesi, Serse attacca la squadra senza mezzi termini: «Un'accozzaglia di giocatori”. Ma aggiunge anche che non ha nessuna intenzione di dimettersi o di abbandonare il Trapani. Il giovane allenatore capitolino ritrova Monachello e spegne le critiche di chi lo voleva già al capolinea
La rabbia di Cosmi e il vero Bari di Stellone© LaPresse
di Tullio Calzone
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ROMA - Ci va giù duro stavolta Serse Cosmi e, nonostante l’asprezza delle parole che apriranno disquisizioni moralistiche da parte dei soliti noti sempre pronti a gridare allo scandalo, verrebbe da dire che l’estemporanea esternazione è finanche un buon segnale. Sì, Serse è tornato con la sua autenticità mentre tutti immaginavano che stesse preparando la fuga. Invece non ha nessuna intenzione di abbandonare la nave che rischia di colare a picco. Non è da lui. Anzi, la rabbia che emerge dalla sfuriata a caldo e dalle sue inequivocabili battute (“Ho un’accozzaglia di calciatori.. Un tentativo di squadra”) è il segno che il suo Trapani non si rassegnerà all’ultimo posto e onorerà la straordinaria avventura che ha fatto vivere alla società e ai suoi tifosi solo pochi mesi fa, spingendosi sino alle soglie della A.   
    Perché poi mollare quando non si è consumato neanche un quarto di torneo? Basta poco a risalire. Prendiamo il Bari. Agitatesi inutilmente, tante prefiche dovranno accantonare i loro canti luttuosi. Stellone ha la risposta che attendeva e la sua panchina è salva, a dispetto di tanti ipercritici pronti a chiedere la testa dell’allenatore biancorosso per responsabilità non tutte sue. Se hai un gruppo che non funziona, anche perché costruito tra le avversità dopo un problematico e travagliato cambio di proprietà, non è che puoi semplicemente cercare capri espiatori.
    D’altra parte gli avvicendamenti in panchina degli ultimi anni (Nicola per Mangia e Camplone per Nicola) hanno tenuto inchiodato il Bari in B. Anzi, forse l’errore maggiore della gestione Paparesta, è stato proprio quello di farsi prendere dalla smania di cambiare alle prime avversità. Ecco perché è stato saggio rinnovare la fiducia al tecnico capitolino dopo il sostegno ricevuto dalla gente. Occorre tempo per costruire e i giudizi frettolosi suonano ingenerosi verso Stellone che ci sta mettendo non solo l’anima in questa storia. I problemi non saranno cancellati dal successo sul Trapani. Ma recuperando l’organico il Bari può tornare da vertice. O no?


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