«Qatar 2022, ponte tra i popoli»

Al Thawadi, segretario generale del Supreme Committee: «Sono passati 6 anni dall'assegnazione dei Mondiali, ora siamo pronti per il secondo tempo della partita. Il Khalifa International sarà inaugurato nel 2017»
«Qatar 2022, ponte tra i popoli»
Ettore Intorcia
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ROMA - Il 23 dicembre Doha ospiterà per la seconda volta la Supercoppa Italiana. Per il Qatar, un’altra tappa di avvicinamento ai Mondiali 2022. Il 2017 sarà un anno di svolta per quanto riguarda gli stadi: tre progetti saranno presentati mentre nei restanti cantieri aperti è prevista una accelerazione dei lavori. «Siamo a metà del percorso, sono ormai sei anni che abbiamo ottenuto l’assegnazione della Fifa World Cup e che abbiamo assegnato gli appalti per la costruzione degli stadi. Quello è un capitolo, ora stiamo pensando al secondo tempo della partita», spiega Hassan Al Thawadi, segretario generale del Supreme Committee, in una intervista rilasciata al portale ufficiale. 

 

STATO DEI LAVORI - «Puntiamo alla consegna del Khalifa International Stadium entro il 2017 per ospitare la finale dell’Emir Cup», rivela Al Twahawi. Tornando sull’importanza dei Mondiali per tutto il Medio Oriente e anche sul ruolo della Cina nel calcio asiatico: «La Cina è il prossimo grande mercato, sebbene ciò riguardi i club e il calcio internazionale. Molti grandi sponsor arrivano dalla Cina, i diritti tv sono di proprietà di compagnie cinesi e così la Cina sta facendo importanti passi in avanti nel calcio mondiale. Cina e India sono le nuove frontiere. Per noi la Coppa del Mondo è un ponte, per creare una piattaforma che unisca le persone e i popoli». 


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