Il Latina adesso freme: rischio fallimento sempre più concreto

Domani il Tribunale del capoluogo pontino prenderà una decisione sulla richiesta dell'esercizio provvisorio avanzata dal club. In caso di no i pontini si avvieranno verso il fallimento già richiesto dalla Procura. Intanto sulla vicenda interviene l'Aic. Ieri Tommasi è stato all'allenamento della squadra: «Regole da cambiare, ma intanto difendiamo il calcio a Latina, c'è un valore sociale da preservare. Parma, Siena e Pisa hanno ricominciato così. Se il Latina fallisce, brutto segnale per il nostro calcio«. E anche la regolarità del campionato sarebbe in discussione.
Il Latina adesso freme: rischio fallimento sempre più concreto© LaPresse
di Tullio Calzone
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ROMA - Dopo il disastro Parma, un’altra situazione indescrivibile che riporta puntualmente sotto i riflettori l’attualità e fa rivivere vecchi incubi. Il calcio ci ricasca e a fare le spese di gestioni amministrative disordinate del passato, questa volta è il Latina, ormai sull’orlo di un fallimento, schiacciato da debiti che nemmeno le copiose cessioni effettuate nell’ultima sessione di mercato dal nuovo responsabile dell’area tecnica, l’ex dg della Roma Fabrizio Lucchesi, sono riuscite a compensare.

RICHIESTA FALLIMENTO - E intanto il tempo stringe, dopo la richiesta di fallimento avanzata lo scorso 19 gennaio dalla Procura della Repubblica del capoluogo pontino, attraverso l’istanza dei pm Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro. La nuova società, dopo il passaggio delle quote da Aprile-Maietta all’attuale presidente Benedetto Mancini, ha richiesto l’autorizzazione all’esercizio provvisorio al Tribunale del capoluogo pontino. La decisione, attesa per la giornata di ieri, è slittata a domani. Ma non è la tempistica a preoccupare, quanto il contenuto del provvedimento: se non dovesse essere positivo, come alcune indiscrezioni lascerebbero già intendere, sarebbe purtroppo inevitabile l’interruzione dell’attività del club nerazzurro con l’esclusione del campionato e con inevitabili ripercussioni sull’intera Serie B.

RIPERCUSSIONI - Pensate, ad esempio, all’Hellas Verona che è uscita sconfitta dallo stadio «Francioni», oppure al Trapani bloccato in casa nell’ultima giornata di campionato, o alla Ternana, battuta addirittura in casa al «Liberati» e costretta all’ultimo posto in classifica proprio dall’encomiabile squadra di Vivarini che ha messo da parte la crisi giocando con il massimo impegno finora sempre, nonostante difficoltà di ogni genere e, soprattutto, stipendi non puntualmente pagati. Nulla, ovviamente, di fronte allo spettro del mancato via libera all’auto-fallimento che consentirebbe, forse, di salvare titolo sportivo e il professionismo, come avvenuto tre anni fa per il Bari al tramonto dell’era Matarrese. Ritenuto ormai strutturale lo stato di insolvenza del club pontino, che negli ultimi 20 anni ha conosciuto già due volte l’onta del fallimento, potrebbe essere avviato a un risanamento virtuoso solo tramite un’altra soluzione. Qualora la richiesta di una gestione provvisoria dovesse trovare accoglimento, il campionato proseguirebbe regolarmente, sulla falsariga di quanto accaduto di recente anche al Parma, e il Latina dovrebbe pensare a salvarsi al netto delle penalizzazioni comunque in arrivo e a rientrare dai debiti.

TOMMASI E L’AIC - Della vicenda è tornata a interessarsi anche l’Associazione Italiana Calciatori. Reduce dal Consiglio Federale, ieri era presente all’allenamento del Latina Damiano Tommasi che ha fotografato la vicenda, auspicando una soluzione per scongiurare gli effetti disastrosi prospettati sopra. «È una situazione che speravamo di non ripercorrere dopo quanto accaduto al Parma, è un segnale che le norme e i controlli federali non sono ancora all’altezza di quanto accade. C’è qualcosa che non torna. Il Latina è un bene di tutti e ha un valore sociale». Ma c’è una speranza per risolvere questa crisi aggravatasi negli ultimi mesi, ma nota da tempo? «L’unica cosa è la prosecuzione dell’attività e che si trovi il modo di fare un passaggio di quote della società per dare seguito alla stagione. L’interruzione dell’attività determinerebbe la dispersione del patrimonio dei calciatori e del titolo sportivo. E’ successo quest’anno a inizio stagione con il Pisa ed è successo a Parma e Siena, dove sono state trovate soluzioni adeguate». Certo l’esclusione eventuale dalla B dei pontini penalizzerebbe molti altri club? «Sicuramente per il nostro sistema non sarebbe una buona cosa - ha proseguito Tommasi -. L’esercizio provvisorio determinerebbe invece un altro scenario, anch’esso bisognoso di risorse e con altri passaggi in Tribunale. Ma offrirebbe una via d’uscita e lascerebbe in vita il calcio a Latina».


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