Mourinho e gli altri allenatori: storia di un rapporto difficile

Da Ranieri a Benitez fino a Wenger e Conte: tutti gli scontri e i litigi dello Special One coi colleghi
Mourinho e gli altri allenatori: storia di un rapporto difficile

ROMA - Che José Mourinho abbia un carattere "particolare" non lo scopriamo certo adesso: in tanti anni sulle panchine dei top club europei lo Special One ci ha abituato a scenate, battute, siparietti ma anche litigi e veri propri scontri. A farne le spese giocatori, arbitri, dirigenti e colleghi allenatori: lo scontro andato in scena ieri tra il portoghese e Conte durante i quarti di FA Cup tra Manchester United e Chelsea è solo l'ultimo di una serie di duelli mediatici (e spesso e volentieri anche fisici) con altri tecnici, tra i quali troviamo anche Wenger, Guardiola, Benitez e Vilanova per citarne solo alcuni. Ecco una breve cronistoria del difficile rapporto tra lo Special One e i colleghi.

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Agosto 2008: Claudio Ranieri

Sembrerà strano, alla luce delle recenti parole di enorme stima espresse da Mourinho nei confronti del tecnico dell'impresa Leicester, ma un tempo non correva buon sangue tra il portoghese e l'allenatore italiano. Sulla panchina dell'Inter da poche settimane, nell'estate del 2008 Mourinho lanciò infati una staffilata poco elegante nei confronti di Ranieri, allora sulla panchina della Juventus: «A quasi 70 anni ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità». La replica del collega non si fece attendere: «Ecco come rispetta i colleghi. Ci ha fatto vedere il suo vero stile, la sua vera personalità. Per lui sarà molto difficile prendere in mano una squadra che viene da due scudetti consecutivi e dover vincere tutto». Inutile dire che col senno di poi entrambi avevano torto, con Mourinho che ha effettivamente vinto tutto all'Inter e Ranieri che col Leicester ha realizzato un'impresa difficilmente replicabile.


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Agosto 2011: Tito Vilanova

Episodio diventato celebre: durante il ritorno della Supercoppa spagnola tra Real Madrid e Barcellona a bordocampo scoppia una rissa e alcune riprese inquadrano il tecnico dei blancos avvicinarsi a Tito Vilanova, allora vice di Guardiola e infilargli un dito nell'occhio. Come se non bastasse nel post-partita Mourinho lo avrebbe addirittura definito "Pito" ("pisellino" in spagnolo), salvo poi scusarsi dell'avvenuto, anche se solo un anno dopo.


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Settembre 2014: Pep Guardiola

Che i due non si amino è evidente, ma la loro "guerra" si è quasi sempre limitata ai risultati sui campi da calcio e sulle bacheche dei trofei. Nel 2014 però è arrivata una frecciata personale, e, inutile dirlo, a lanciarla è stato proprio Mourinho: «Se ami quello che fai, non perdi i capelli. Guardate Guardiola: sta diventando calvo. Significa che non gli piace il calcio».


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Ottobre 2014: Arsene Wenger

Momento esemplare di un rapporto che sempre stato piuttosto teso: durante la partita tra Chelsea e Arsenal, Mourinho si avvicina all'area tecnica dell'avversario per lamentarsi di un episodio, scatenando però la reazione del tecnico dei Gunners, che lo spintona indietro. La faida non si è però fermata a questo caso, con Mourinho che addirittura nella sua biografia dichiara: «Un giorno lo troverò lontano da un campo di calcio e quel giorno gli spaccherò la faccia».


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Luglio 2015: Rafa Benitez

Altro rapporto da sempre piuttosto burrascoso: lo spagnolo ha infatti sostituito Mourinho sulla panchina dell'Inter, ma anche su quella del Chelsea e del Real Madrid, seppure con altri tecnici a dividerli, ma a provocare le ormai consuete frasi al veleno dello Special One non fu lo stesso tecnico, ora al Newcastle, ma sua moglie, che dichiarò che il marito a Madrid stava cercando di rimediare ai casini lasciati dal portoghese. Mou non si fece scappare l'occasione e rispose così a Lady Benitez: «La signora evidentemente è in stato confusionale e non scherzo. Dove ha preso direttamente il mio posto è stato all’Inter e gli sono bastati sei mesi per distruggere la squadra all’epoca più forte d’Europa. La signora dovrebbe preoccuparsi delle sue cose anzichè di me. Se si occupasse della dieta del marito, ad esempio, non parlerebbe di me».


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Ottobre 2016 e marzo 2017: Antonio Conte

Le ultime temporalmente: nel primo caso non si tratta di un vero e proprio scontro acceso ma di un episodio che ha provocato una piccola polemica. Al fischio finale di Chelsea-Manchester United, Mourinho si avvicina infatti a Conte per dirgli all'orecchio di non esultare in modo tanto esagerato sul gol del definitivo 4-0, provocando la reazione in conferenza stampa dell'italiano che dichiarò: «Cambio lavoro se non posso esultare». La questione sembrava chiusa, ma si è bruscamente riaperta proprio ieri, quando i due sono venuti quasi allo scontro fisico durante la partita di FA Cup tra Chelsea e Manchester United. A separarli in questo caso il quarto uomo, coi rispettivi vice costretti a trattenerli per evitare il faccia a faccia.


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ROMA - Che José Mourinho abbia un carattere "particolare" non lo scopriamo certo adesso: in tanti anni sulle panchine dei top club europei lo Special One ci ha abituato a scenate, battute, siparietti ma anche litigi e veri propri scontri. A farne le spese giocatori, arbitri, dirigenti e colleghi allenatori: lo scontro andato in scena ieri tra il portoghese e Conte durante i quarti di FA Cup tra Manchester United e Chelsea è solo l'ultimo di una serie di duelli mediatici (e spesso e volentieri anche fisici) con altri tecnici, tra i quali troviamo anche Wenger, Guardiola, Benitez e Vilanova per citarne solo alcuni. Ecco una breve cronistoria del difficile rapporto tra lo Special One e i colleghi.

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