Tavecchio, adesso vietate gli striscioni negli stadi

La stagione dell'ironia si è conclusa da tempo: oggi la comunicazione scritta del tifo è quasi sempre volgare, offensiva, provocatoria. La direzione giusta è quella del taglio netto
Tavecchio, adesso vietate gli striscioni negli stadi© ANSA
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ROMA - Dopo gli ultimi avvenimenti e le ultime, imbarazzanti “rivelazioni” delle procure invitiamo la Federcalcio a vietare a titolo definitivo e senza sconti, né eccezioni, l’ingresso agli striscioni, di qualsiasi genere essi siano. Allo stadio si deve andare per assistere alla partita, per il calcio, non altre ragioni. La bonifica delle curve, che procede a rilento, deve comprendere anche la “messaggistica”, una forma di comunicazione che negli anni ha sostituito l’ironia, lo sfottò con l’offesa, molto spesso anche alle vittime stesse del calcio (Heysel, Superga). Non potendo proibire ai tifosi più maleducati di dare aria alla bocca con cori insultanti (sai che gusto!), il taglio dello striscione potrebbe rappresentare un primo passaggio nella direzione della riduzione della carica di veleni che di solito accompagnano l’evento nei nostri impianti. La stagione di “Giulietta è una zoccola” o di “Voi comaschi noi colle femmine” si è conclusa da tempo: è il caso di iniziarne una nuova, più sana. Mossa demagogica? No, necessaria.


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