Pagina 1 | Inter, Sabatini: «Suning investirà ancora»

Inter, Sabatini: «Suning investirà ancora»© Inter via Getty Images

INVIATO A RISCONE - Il coordinatore tecnico di Suning Sports, Walter Sabatini, ha tenuto una conferenza stampa nel ritiro nerazzurro di Riscone di Brunico. L'ex ds della Roma ha parlato naturalmente di Jiangsu, ma soprattutto dell'Inter che ha il mercato ancora abbastanza "bloccato".

Sabatini, da coordinatore del tecnico di Suning, che rapporto c'è tra l'Inter e il Jiangsu?
Maturerà un rapporto e sarà sviluppato. Suning è una grande potenza che ha deciso di investire nel calcio e pretende che ci sia tra il Jiangsu e l'Inter un rapporto di collaborazione, anzi qualcosa di più: una sorta di osmosi tra una civiltà e l'altra. Con interscambio di conoscenze. Questo processo è in atto e sono contento e orgoglioso di essere l'interprete. È una responsabilità: non vorrei definirla un'esperimento, ma è comunque una cosa nuova. Suning vuole allargare i suoi domini calcistici e nel mio immaginario che coincide con quello di mister Zhang c'è quello di costruire un circuito di calciatori interessanti che faccia capo all'Inter. Quest'ultima è la più esposta, ma tutte le società avranno pari dignità. Un collegamento tra queste realtà è possibile e porterà grandi risultati.

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Cosa l'ha convinta Suning?
Non hanno faticato molto a convicermi. È un ruolo di grande prestigio e sono un uomo fortunato. Ho preso questo incarico con enorme orgoglio e con la mia vitalità interiore. Sappiamo quello che vogliamo fare e andremo fino in fondo.
 


Cosa dice ai tifosi dell'Inter che sono preoccupati per rispondere al Milan?
Ammiro quello che sta facendo il Milan perché vanno su obiettivi di qualità, ma il Milan non è il nostro modello. Noi abbiamo le nostre strategie condivise tra proprietà dirigenza e allenatore. Sappiamo come integrare la rosa: il Milan ha ribaltato la sua rosa, mentre noi abbiamo fatto un'altra scelta ovvero quella di integrare la sua rosa che ha dimostrato di essere competitiva lo scorso anno. Stiamo riselezionando il gruppo di lavoro in base ai segnali che ci stanno dando i ragazzi in questa settimana in montagna e nella tournée. Ci saranno delle integrazioni del gruppo nella speranza che cambino le dinamiche interne al gruppo e che la chimica possa essere completata.


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Fino a giugno l'input era che da luglio in poi ci sarebbero stati acquisti importanti. Perché non è successo?
Ci si scatena anche in maniera silenziosa, non solo attraverso l'opinione pubblica. C'è anche un mercato silenzioso e abbiamo bisogno di un po' di tempo. L'Inter è una garanzia e io non devo tranquillizzare nessuno. Faremo le cose necessarie e giuste perché la squadra possa avere una spinta ed essere protagonista come compete a un club come il nostro. Io questa società l'ho vista operare perché sono stato un testimone del lavoro fatto da Ausilio e Gardini prima del 30 giugno. Ho sempre apprezzato Ausilio perché è un amico da tanto tempo: vedendo operare il ds dell'Inter da vicino mi ha impressionato e ha lavorato con professionalità e rapidità.

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Perisic andrà via o no?
Nel corso del tempo ci conosceremo. Io non sono un tattico da sala stampa e dico le cose che vorremmo fare anche se non sono uno da condizioni, ma da imperativi. Spalletti ci chiede reiteratamente di tenere Perisic e noi lo vogliamo fare, ma vogliamo tenere qui i giocatori con grandi motivazioni. C'è un forte interesse del Manchester che conosce la nostra volontà. Vedremo quello che succederà. Il prezzo dei giocatori dell'Inter lo fa l'Inter. E noi vogliamo trattenerlo l'Inter. Lo cederemo solo se avremo le giuste contropartite, non solo economica, ma anche tecnica. Usare e tenere i comportamenti richiesti per noi e per lui. Ho conosciuto Spalletti per un anno e mezzo e in un rapporto di gruppo lui riesce a trasferire l'idea di comportarsi in una certa maniera. Spalletti tirerà fuori da tutti il massimo.
 

 
All'Inter manca qualche figura di riferimento nel club. La preoccupa?
Non mi preoccupa, ma so che potrebbe essere un'esigenza che valuteremo. Io sono arrivato qui ho avuto la necessità di simboli, di sentimento e infatti sono andato da Moratti a parlargli, a prendere un caffé con lui. Nel suo studio ero certo di trovare l'Inter, che mi ha fatto soffrire da piccolo, i trofei e tutto il resto. Ho ricevuto un biglietto di benvenuto da Ernesto Pellegrini e sono stato cooptato da un grande club come questo. Affronteremo il tema della figura di riferimento che potrebbe mancare.


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Quanti giocatori mancano a questa squadra?
Non ci facciamo influenzare dal Milan e dalla sua campagna acquisti. I loro dirigenti sono stati bravi e tempistivi, ma noi non vogliamo rifondare questo gruppo. Per ora abbiamo acquisito due giocatori, ma il nome roboante più che i tifosi rassicura anche me che ricevo dei complimenti quanto torno in albergo la sera. Abbiamo preso su richiesta dell'allenatore un grande catalizzatore di gioco come Borja Valero che darà soluzioni tecnico-tattiche importanti. Sono due operazioni importanti, ma non roboanti. Siamo però soddisfatti di aver fatto queste cose. Ne faremo altre e stiamo puntando giocatori di notevoli rilevanza che non è facile portare via da altre società. Dalbert per esempio lo vogliamo, ma abbiamo accettato di aspettare una richiesta del Nizza che vuole giocare con lui il preliminare di Champions e vuole farlo giocare. Il Nizza ce lo ha chiesto e noi abbiamo deciso di aspettare le sue esigenze. Diffidate delle operazioni troppo facili da concludere, quelle che si fanno in mezza giornata. E poi aspettiamo che Spalletti valuti la rosa: a Roma Emerson era sbeffeggiato e lui l'ha trasformato in uno dei terzini più forti d'Europa.

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L'Inter può acquisire anche giocatori con ingaggi super come Di Maria? Non ci saranno problemi con gli altri compagni?
Fatto salvo che Di Maria possa essere l'uomo giusto per l'Inter. È un grande giocatore, ma bisogna vedere se può essere interessante per l'Inter. Il problema degli ingaggi esiste per tutte le società che devono avere certi rapporti tra costi e fatturati. Vedremo come le altre società faranno a pagare certi investimenti negli ingaggi (riferimento al Milan, ndr).

Lei ha l'etichetta del talent scout. Le piace? La catena di comando dell'Inter è troppo lenta?
Questa etichetta la accetto, ma faccio bene anche altre cose. Sulla catena di comando lenta miglioreremo, ma appartiene anche alla cultura cinese. Suning è un gruppo ambizioso e farà tutte le cose che deve fare.
 

Perché ha scelto Capello come allenatore del Jiangsu?
La sua scelta è stata avallata da Suning perché ha una personalità forte e un grande nome come lui serviva a Suning. Pensavo che Capello fosse un po' stanco e invece sta facendo un'attività aggressiva con un impegno fisico e celebrale totale grazie anche a uno staff totale. La scelta è stata giusta.


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Ci dice invece come è arrivata la scelta di Spalletti visto che l'Inter aveva cercato anche Conte e Simeone?
La scelta di Spalletti è stata spontanea e fisiologica. Abbiamo valutato anche altri nomi, ma Ausilio ci aveva lavorato anche quando ero disoccupato. Lui era nella testa già nell'Inter. Spalletti è fortissimo, sa perseguire gli obiettivi e ha ottimi metodi di allenamento. È un uomo forte, esprime le sue qualità nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. È il dirimpettaio della follia, ma sa quello che vuole e sa come ottenerlo. Fronteggia le situazioni senza l'aiuto di nessuno. E' un uomo molto generoso e molto coraggioso. A me bastano questi due attributi per definire una persona una grande persona. Farà le cose molto bene ed è diventato l'allenatore dell'Inter perché l'Inter aveva bisogno di un allenatore come lui.

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Spalletti ha detto che gli avete fatto delle promesse e si aspetta che le manteniate. Che promesse sono?
Gli è stato detto che integreremo il gruppo di lavoro ed eventualmente anche l’undici titolare con i calciatori che serviranno, ma è necessario che siano calciatori che possano stare dentro un progetto tecnico-tattico dell’allenatore. Vogliamo giocatori che possano garantire un rendimento importante.

Sarà lei a prendere le decisioni finale all’Inter?
Io ispiro le decisioni finali, non le prendo. Sono però pronto a cambiare le mie idee se qualcuno mi dimostra che un’altra soluzione è migliore della mia. Tutto quello che si ipotizza nell’Inter deve passare da me. È un compito che mi è stato attribuito. A oggi non c’è stata una situazione di non comprensione tra me e Ausilio. Conosce e sa di calcio, io sono un suo supporto. Il nostro consorzio produrrà molto per l’Inter.


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L’Inter è costretta a cedere qualcuno?
L’Inter non ha bisogno di vendere, ma potrebbe decidere di farlo. Non per indigenza o necessità, ma può farlo per il rapporto qualità prezzo, per le contropartite.
 

 

Thinking about what to do??

Un post condiviso da Radja Nainggolan (@radjanainggolan.4) in data:

Nainggolan è un profilo sul quale avete messo gli occhi?
Nainggolan è un giocatore che è sempre nella mia testa. Perché è un grande giocatore. Penso che sia una possibilità molto importante dell’Inter, ma la ritengo un’operazione quasi impossibile. Che Nainggolan possa essere stato o continui ad essere un obiettivo dell’Inter non ho difficoltà ad ammetterlo. La Roma però lo proteggerà fino in fondo. Noi ci siamo messi a disposizione se non ci sarà il suo rinnovo di contratto con la Roma. Mi piacerebbe molto portare Nainggolan qui.

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Monchi fa le plusvalenze con Nainggolan, Rudiger e Paredes. Ma sono giocatori suoi...
La definizione mister plusvalenze è stata coniata per me. Per Pallotta Monchi è il più bravo direttore sportivo del mondo e questa definizione la condivido. Monchi ha detto non è importante quanto si vende, ma come si compra. Mi fa piacere che lo dica perché i giocatori che lui ha venduto, li ho comprato io.


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Parlando di Perisic, ha parlato di contropartita tecnica da parte dello United. Ha un nome in mente?
Ho ipotizzato una contropartita perché il Manchester ha giocatori forti e magari ci confronteremo su qualche loro elemento.

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Che caratteristiche deve avere l’esterno offensivo?
L’Inter in quel reparto deve comparare dei gol per sollevare Icardi dal problema atavico perché è solo lui che ha fatto gol, visto che pochi sono andati in doppia cifra con lui in questi anni. Il valore di Di Maria è enorme, ma non mi sembra il giocatore di cui l’Inter può avere bisogno. È un giocatore comunque importante e magari mi smentirò e lo compirò. Ma non credo...

Com’è la situazione tra l’Inter e l’Uefa?
Abbiamo ottemperato alla richiesta di rispettare i parametri dell’Uefa. Pinamonti può essere il vice Icardi? Auspico che lo sia e Spalletti è impressionato dal ragazzo. Spero che possa essere così, i presupposti ci sono.
 

Vidal è un profilo che può piacere?
È un profilo da Inter. Ci piace molto. È diverso da Nainggolan, ma interpreta la partita come lui. Proveremo a capire se ci possono essere i presupposti per prenderlo. Non credo che il Bayern voglia privarsene. Negare che Vidal possa essere un giocatore di grande interesse per l’Inter sarebbe poco serio. Non c’è nessuna trattativa in corso. Abbiamo chiesto per sapere se ci potesse essere qualche speranza e in quel caso vorremmo perseguirla.


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INVIATO A RISCONE - Il coordinatore tecnico di Suning Sports, Walter Sabatini, ha tenuto una conferenza stampa nel ritiro nerazzurro di Riscone di Brunico. L'ex ds della Roma ha parlato naturalmente di Jiangsu, ma soprattutto dell'Inter che ha il mercato ancora abbastanza "bloccato".

Sabatini, da coordinatore del tecnico di Suning, che rapporto c'è tra l'Inter e il Jiangsu?
Maturerà un rapporto e sarà sviluppato. Suning è una grande potenza che ha deciso di investire nel calcio e pretende che ci sia tra il Jiangsu e l'Inter un rapporto di collaborazione, anzi qualcosa di più: una sorta di osmosi tra una civiltà e l'altra. Con interscambio di conoscenze. Questo processo è in atto e sono contento e orgoglioso di essere l'interprete. È una responsabilità: non vorrei definirla un'esperimento, ma è comunque una cosa nuova. Suning vuole allargare i suoi domini calcistici e nel mio immaginario che coincide con quello di mister Zhang c'è quello di costruire un circuito di calciatori interessanti che faccia capo all'Inter. Quest'ultima è la più esposta, ma tutte le società avranno pari dignità. Un collegamento tra queste realtà è possibile e porterà grandi risultati.

Candreva: «Quest'anno ci rifaremo»

Cosa l'ha convinta Suning?
Non hanno faticato molto a convicermi. È un ruolo di grande prestigio e sono un uomo fortunato. Ho preso questo incarico con enorme orgoglio e con la mia vitalità interiore. Sappiamo quello che vogliamo fare e andremo fino in fondo.
 


Cosa dice ai tifosi dell'Inter che sono preoccupati per rispondere al Milan?
Ammiro quello che sta facendo il Milan perché vanno su obiettivi di qualità, ma il Milan non è il nostro modello. Noi abbiamo le nostre strategie condivise tra proprietà dirigenza e allenatore. Sappiamo come integrare la rosa: il Milan ha ribaltato la sua rosa, mentre noi abbiamo fatto un'altra scelta ovvero quella di integrare la sua rosa che ha dimostrato di essere competitiva lo scorso anno. Stiamo riselezionando il gruppo di lavoro in base ai segnali che ci stanno dando i ragazzi in questa settimana in montagna e nella tournée. Ci saranno delle integrazioni del gruppo nella speranza che cambino le dinamiche interne al gruppo e che la chimica possa essere completata.


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