Modena, Caliendo aggredito dai tifosi: «Ho rischiato la vita»

I tifosi gialloblù si sono presentati incappucciati, accompagnati da pitbull e muniti di mazze e bombe carta
Modena, Caliendo aggredito dai tifosi: «Ho rischiato la vita»
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ROMA - Sale la tensione a Modena dove i tifosi sono in rivolta contro la dirigenza dopo la sconfitta a tavolino col Mestre di domenica scorsa determinata dal contenzioso con il Comune, che ha portato allo sfratto dallo stadio Braglia. Nella serata di ieri un quarantina di ultrà gialloblù ha cercato di fare irruzione nella sede sociale. In quel momento erano presenti il patron Antonio Caliendo, il direttore generale Claudio Anellucci ed un collaboratore: i tre si sono barricati dentro spaventati dai tifosi che si sono presentati incappucciati, accompagnati da pitbull e muniti di mazze e bombe carta. Il trio è riuscito ad arginarli facendo ricorso ad un armadio e poi è riuscito a scappare fuori città: «Ieri sera ho rischiato la vita - ha spiegato - sono arrivate 30-40 persone incappucciate e hanno fatto un assalto con spranghe e lacrimogeni come se fosse in atto una guerriglia. E' inaccettabile, voglio sapere chi li ha avvisati. La cessione del club? Negli ultimi otto mesi, ho avuto diversi incontri con Salerno e, alla presenza di testimoni, posso dire che ha sempre trovato qualsiasi scusa pur di non firmare, ma poi dice puntualmente che sono io a non volerlo fare».

LE PAROLE DI ANELLUCCI - Nel pomeriggio Anellucci è intervenuto a Radio Radio dando la sua versione dei fatti: «C'è stato un assalto vero e proprio, sono entrate 50 persone con mazze, bastoni, bombe carte e cani pitbull al guinzaglio. Hanno spaccato vetri per entrare nella sede, cercavano la stanza del presidente. Ho capito che lo cercavano, ho spostato un mobile per metterlo davanti alla porta per evitare che entrassero. Questa mossa ci ha evitato delle cose brutte: non entro nel merito della trattativa per la cessione ma questa è una cosa vergognosa. All'interno c'era un signore di 70 anni con problemi cardiaci. Non c'è stata un'istituzione di Modena che abbia detto qualcosa».

CONCORDATO - Ieri il patron ha presentato presso il Tribunale di Modena la richiesta di concordato preventivo. Lo scopo è quello di congelare il debito, che si aggirerebbe attorno ai 6 milioni di euro, e ora Caliendo ha 120 giorni di tempo per presentare un piano di ripianamento da sottoporre ai giudici. Il Tribunale nominerà un commissario amministrativo e se dovesse essere accettato il concordato ai vari creditori verrebbe riconosciuta una quota del credito che oscilla fra il 5 e il 20%. La mossa è stata fatta per evitare che arrivasse prima una richiesta di fallimento esterna. L'eventuale nuovo proprietario del Modena dovrà così interfacciarsi col commissario invece che con Caliendo. Intanto oggi il Modena gioca a Bolzano col Suditirol, mentre domenica riceverà l'Albinoleffe al Braglia, ma sarà un altro 0-3 perché il Comune ha già confermato la chiusura dello stadio finché durerà la morosità.

 


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