Figc, Sibilia: «Concorro per vincere le lezioni, so fare squadra»

Abete sulla candidatura di Lotito: «Capace ma non ha senso del limite»
Figc, Sibilia: «Concorro per vincere le lezioni, so fare squadra»© ANSA
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ROMA - Cosimo Sibilia ha ufficializzato la sua corsa per la Presidenza della Figc. Nel discorso per presentare la sua candidatura il numero uno della Lega nazionale dilettanti ha detto: «Concorro per vincere le elezioni, sono un uomo che sa fare squadra. Con me, la politica è sempre stata al servizio dello sport e mai viceversa. Noi diamo rispetto a tutti ma vogliamo il rispetto di tutti. Perché la Lnd rappresenta il 34% del Consiglio federale e merita rispetto. Se volete il nuovo, io sono il nuovo: sono in questo mondo soltanto da un anno e ho ottenuto risultati straordinari. Noi siamo disponibili a discutere dal primo momento per raggiungere un largo consenso, ma questo sforzo non può essere fatto solo dalla Lnd: serve una grande azione di responsabilità. Abbiamo necessità che ci sia condivisione da parte di una larga parte del Consiglio federale e ci prodigheremo affinché si possa raggiungere questo obiettivo prima del 29 gennaio. Serve un gioco di squadra e noi ce ne intendiamo visto che abbiamo oltre 60mila squadre. Noi ce la metteremo tutta: la meta non e' un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose. Dobbiamo riportare il calcio italiano a essere protagonista nel mondo».

ABETE - Intanto sulle candidature per le elezioni federali è intervenuto l'ex presidente Giancarlo Abete: «Serve uno sforzo di generosità, individuare una posizione unitaria anche se mediata. Mi auguro che da qui al 29 gennaio ci si arrivi. Per essere persone che amano il calcio serve la capacità di fare un passo indietro per consentire un passo avanti al movimento».  Abete ha anche affrontato il tema della possibile candidatura di Claudio Lotito: «Lotito è una persona di grande capacità, tante volte però non ha il senso del limite. Commissariamento? Per me è una parola che non esiste. Per me esiste la democrazia. La difficoltà è invece saper governare».


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