Lotito, niente candidatura alla Figc

Il presidente della Lazio non ha trovato i voti necessari né in A né in B per candidarsi alla presidenza federale. La resa dopo una giornata di febbrili trattative. Sibilia, Tommasi e Gravina i tre in lizza
Lotito, niente candidatura alla Figc© ANSA
Andrea Santoni
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ROMA - Claudio Lotito, dopo una giornata febbrile di trattative a caccia delle firme necessarie per potersi candidare alle prossime elezioni federali del 29 gennaio, ha dovuto rinunciare, subendo uno scacco in serie A, provando poi inutilmente a rilanciarsi fino all’ultimo in B. Tra i 20 club di serie A, il presidente della Lazio non è riuscito a ottenere le 11 firme necessarie (Lazio compresa) per poter iscrivere anche il suo nome alla competizione elettorale che si svolgerà esattamente tra due settimane, fermandosi a 9 sostenitori in A (Milan, Napoli, Genoa, Udinese, Atalanta, Verona, Crotone, Chievo e Samp) con Cagliari e Benevento che non hanno aderito alla “campagna acquisti”.

In B, dove le firme necessarie avrebbero dovuto essere 12, compresa la sua Salernitana, sono arrivati i sì di Avellino, Perugia, Carpi, Pescara, Empoli, Palermo, Novara, Ternana, Foggia e quello del Parma del neo presidente cinese Jiang Lizhang dando poi, dopo il no di Tacopina (Venezia), l’assalto al Brescia di Cellino (rimasto freddissimo) e al Cesena, senza esito. Il presidente della Lazio non ha mollato fino all’ultimo, per poi prendere atto del fallimento del suo progetto: «Mi ero convinto a scendere in campo, ma ci sarebbero state troppe conseguenze per la mia Lazio. E io questo non lo voglio». Per il dopo Tav correranno dunque Sibilia (presentato dalla Lnd), Gravina (Lega di C) e Tommasi (Aic), con gli ultimi due in orbita di avvicinamento, che nell’ordine ieri mattina hanno regolarmente completato l’iter burocratico, che scadeva alla mezzanotte.


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