Stadio della Roma, Malagò: «Io indagato? L'ho appreso dai giornali»

Il presidente del Coni attraverso un comunicato ha smentito le voci circa un suo coinvolgimento diretto nella bufera del futuro impianto giallorosso
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ROMA - Una voce, niente di più. Nella mattinata di oggi era uscita una voce, ripresa anche da alcuni organi di stampa, di un coinvolgimento nello scandalo della stadio della Roma del presidente del Coni Giovanni Malagò. Nel giugno 2017 lo stesso Malagò si sarebbe offerto di presentare a Parnasi il ministro dello Sport, Luca Lotti con l'obiettivo di completare lo stadio di Tor di Valle e seguire da vicino il progetto dell’impianto per il Milan.

Il presidente del Coni ha fatto sapere di non essere inserito nel registro degli indagati - come ipotizzato stamattina - nonostante il suo nome figuri nell’elenco chiesto dai pm per la proroga delle intercettazioni.

IL COMUNICATO DEL CONI - «Il Presidente del Coni Giovanni Malagò ha appreso questa mattina dalla lettura di alcuni quotidiani di essere indagato nell'ambito di un procedimento penale»: in una dichiarazione il Coni ufficializza la posizione di Malagò nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma e chiarisce che il n.1 del comitato olimpico «ha subito dato incarico al suo legale, avvocato Carlo Longari, di chiedere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di essere interrogato quanto prima per chiarire la sua posizione».


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