Messaggini Calaiò: solo ammenda, il Parma resta in Serie A

La Corte Federale d'Appello ha accolto il ricorso del Parma avverso la penalizzazione di 5 punti, infliggendo un'ammenda di 20 mila euro al club emiliano per la vicenda dei messaggini di Calaiò (stop sino al 31 dicembre) prima della gara con lo Spezia. I crociati restano in Serie A. Respinto il ricorso del Palermo che chiedeva la retrocessione del Parma e di prenderne il posto in massima serie.
Messaggini Calaiò: solo ammenda, il Parma resta in Serie A© ANSA
di Tullio Calzone
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La Corte Federale d'Appello ha accolto il ricorso del Parma avverso la penalizzazione di 5 punti, infliggendo un'ammenda di 20 mila euro al club emiliano per la vicenda dei messaggini di Emanuele Calaiò prima della gara con lo Spezia, ultima giornata della regular season dello scorso torneo di Serie B. I crociati restano, dunque, in Serie A dopo aver visto respinto il ricorso del Palermo che chiedeva la retrocessione del Parma e di prenderne il posto in massima serie. Si tratta di un vero e proprio trionfo considerando che la Procura Federale aveva chiesto, con il deferimento e in prima udienza, addirittura la retrocessione dei crociati, pena ribadita in appello dal Palermo e dallo stesso Procuratore Gioacchino Tornatore. Lo stesso aggiunto nell’udienza di oggi davanti alla Corte Federale, presieduta da Sergio Santoro, ha insistito nella richiesta della massima pena da infliggere al sodalizio gialloblù. Ma le tesi e le argomentazioni dei legali del Parma e di quello dello stesso Calaiò hanno prevalso su tutto. 

SVOLTA - La svolta a favore della società parmense è stata la dimostrazione nel grado di appello della “mancata percezione” del presunto tentativo di illecito dei messaggi WhatsApp di Calaiò da parte dei destinatari (i calciatori dello Spezia Filippo De Col e Alberto Masi, quest’ultimo contattato da Fabio Ceravolo la cui posizione era stata però già derubricata in istruttoria). Lo stesso Arciere, abilmente difeso dall’avvocato Paolo Rodella, ha visto derubricata, così, la violazione da articolo 7 ad articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva, e la pena inflitta in primo grado ridotta da 2 anni a soli 5 mesi e 8 giorni (si parte dal 23 luglio sino al 31 dicembre). Un vero e proprio capolavoro considerando che il calciatore interromperà l'attività agonistica ufficiale di fatto per pochissimo tempo rispetto al rischio corso di finire in malissimo modo una carriera decisamente importante. Non è escluso, tuttavia, il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni visto che l’attaccante palermitano ha sempre sostenuto di aver inviato quei testi per scherzo ad ex compagni di squadra. Una leggerezza imperdonabile, insomma. «Abbiamo visto riconosciute le nostre tesi - ha ammesso l'avvocato Rodella - E possiamo essere sostanzialmente soddisfatti dell'esito del processo».

TRIONFO PARMA - Clamorosa la vittoria del Parma e del suo legale Eduardo Chiacchio che, oltre ad evitare la retrocessione come chiedeva il Palermo per poter prendere il posto in A dei crociati, ha ottenuto l’azzeramento totale della penalizzazione. Un trionfo in tutti i sensi. «Sono molto felice per aver meritato l’incondizionata fiducia di tutti i dirigenti del Parma - ha dichiarato a caldo l’avvocato Chiacchio - che mi hanno affidato la posizione del club dopo aver conquistato sul campo una straordinaria vittoria messa a rischio da questa vicenda che invece si è conclusa positivamente». 


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