I gol di Pazzini e la lotta per la FIGC

Si torna a giocare al calcio e il "Pazzo" si prende subito la scena con una tripletta da autentico campione. Ma la sospensiva del TAR Lazio sui ricorsi sul blocco dei ripescaggi, giudicati improcedibili dal Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, rischia di determinare un cortocircuito irreparabile con l'Assemblea elettiva fissata tra poco più di un mese.
I gol di Pazzini e la lotta per la FIGC© LAPRESSE
di Tullio Calzone
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Per fortuna che c’è Pazzini! Abbattutosi con una tripletta sul malcapitato Carpi di Chezzi, l’ex attaccante azzurro si porta a casa il pallone che il figlioletto gli chiedeva invano da tempo. Una tripletta memorabile che ricorda a tutti quanto sia bello il calcio vero, quello che entusiasma e strappa applausi grazie a prodezze che fanno battere forte il cuore della gente. Altro che Tribunali!

RICORSI E SENTENZE - Dopo l’estate terribile dei processi e dei ricorsi contestati ce n’era bisogno. Perché altrove resta tutto poco credibile, indecifrabile e non se ne può più. Sentenze criptiche, pronunciamenti ambigui che rimandano ogni cosa al punto di partenza, come una sorta di gioco dell’oca impazzito. Ecco a cosa assistiamo da mesi tra forzature incomprensibili, polizze fidejussorie farlocche e rivoluzioni di format dei campionati senza le dovute maggioranze qualificate, stabilite non a caso dallo Statuto federale, già modificato con ipocrite deroghe concesse sulle multiproprietà. E così, dopo i fallimenti strazianti di club cadetti che hanno espulso grandi piazze dal calcio professionistico, è arrivata la frattura tra Frattini e i giudici del Collegio di Garanzia dello Sport, a colpi di messaggi su twitter o di esternazioni poco rituali.

NUOVO RINVIO - Il massimo organo di giustizia sportivo, presieduto dall’ex ministro degli esteri, si è spaccato a causa della mancanza di un’identica visione delle problematiche emerse attorno al blocco dei ripescaggi, rinviando ogni contenzioso ai tribunali endofederali. Poi ci ha pensato il TAR Lazio a spedire la palla addirittura in tribuna con una sospensiva che ha rappresentato l’ennesima sorpresa di questa inenarrabile estate dei cavilli giuridici e delle interpretazioni autentiche. Un eterno ritorno all’indietro che rischia di mandare in cortocircuito Serie B e Serie C in un colpo solo. Proprio così, perché un nuovo pronunciamento del Coni entro il 9 ottobre arriverebbe oltre ogni tempo massimo per evitare il caos. E il rischio, evidente, è che la partita diventi unicamente politica con l’Assemblea elettiva indetta dal Commissario straordinario Fabbricini per il 22 dello stesso mese, Andrea Abodi già spinto in campo, la candidatura autorevole di Marotta e le ambizioni legittime di Gravina o Sibilia. Giovedì le prime impressioni inizieranno a prendere forma dopo l'incontro tra le componenti convocato dal presidente della Lega Serie A, Gaetano Micciché. Intanto, il teatrino prosegue alla faccia del principio della regolarità dei campionati che potrebbe essere, alla fine, l’unica, strettissima, via d’uscita, inducendo magari alla “resa” quei club che ancora ambiscono al ripescaggio in B e che non ne vogliono sapere di un format cadetto che non torni a 22.

PALERMO IN GIOCO - Intanto, per fortuna che c’è Pazzini e che si giochi: con una Salernitana travolgente, complice mago Di Tacchio, con il Verona all’altezza delle proprie ambizioni e con Tedino che vince a Foggia ritrovando il vero Trajkovski e prova a convincere Zamparini che il Palermo la A persa a Frosinone dovrà sudarsela in campo. Anche perché nei Tribunali intasati lo spazio è davvero finito. O no?


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