Caos ripescaggi: interviene il Governo. Format a 22?

Dopo l'ennesima giornata di tensioni e polemiche innescate da un nuovo tweet di Frattini, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, minaccia un decreto legge per mettere fine all'estenuante estate del calcio italiano. Come nel 2003 il rischio è che vengano tutte ammesse in Serie B le cinque contendenti al ripescaggio. E la B da 19 passerebbe a 24.
Caos ripescaggi: interviene il Governo. Format a 22?© ANSA
di Tullio Calzone
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ROMA - Un cinguettìo inarrestabile che rischia di diventare complice del caos. Ecco perché, alla fine dell’ennesima giornata di contrapposizioni, è lo stesso presidente del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni a indicare la via d’uscita: il silenzio. Rispondendo, infatti, a un twitte di un sostenitore del Catania che gli chiedeva, garbatamente, se non fosse il caso di «mettere in pausa il suo profilo social per qualche giorno», l’ex ministro Franco Frattini dava ragione all’interlocutore ammettendo, tuttavia, di aver nutrito la speranza «che le migliaia di tifosi a cui ho spiegato ogni momento cosa sarebbe accaduto e quali sarebbero state le prossime mosse, avrebbero capito meglio alcune complicazioni...». Non tutte per la verità, perché lo scontro anziché placarsi si alimenta di nuove polemiche dopo la richiesta di revoca del decreto monocratico avanzata al TAR Lazio dalla FIGC che vuole, evidentemente, scongiurare il pronunciamento del massimo organo di giustizia sportiva, fissato per venerdì. Nel caso di un accoglimento dei ricorsi, lunedì 24 si provvederebbe, poi, a stabilire chi delle ricorrenti (Novara, Catania, Ternana, Pro Vercelli ed Entella) abbia diritto a giocare in B. Il ricorso della Federazione aggiunge, tuttavia, altra confusione, benché sia finalizzato a tutelare un format a 19 e le stesse decisioni del Commissario Fabbricini già minacciato da azioni risarcitorie.  


SOLUZIONE GIORGETTI? Ecco perché non è da escludere un intervento diretto del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, che auspica la fine dello «spettacolo indecoroso» di questi mesi. «Se il Collegio di Garanzia non sarà in grado di normalizzare la situazione, saremo costretti a proporre interventi legislativi d’urgenza per uscire dal caos». L’alternativa, insomma, sarebbe un decreto legge organico che rimetta ordine e favorisca l’affermazione di un calcio sano e non opaco e affaristico. E’ la via d’uscita percorsa nel 2003 quando il Consiglio Federale, allora presieduto da Franco Carraro, recepì un decreto legge dell’allora Governo Berlusconi che portò la Serie B a 24 squadre.

INTERPRETAZIONE. In mattinata, invece, era stata un’interpretazione autentica dello stesso Frattini della sospensiva del TAR sui ricorsi di Ternana e Pro Vercelli a mandare in fibrillazione le parti. Intervenendo a InBlu Radio, il network delle emittenti della Cei, sulla questione dei ripescaggi in B, il giurista capitolino aveva descritto uno scenario apocalittico. «E’ più facile gestire la B o un G7? In questo caso ci si confronta con milioni di sportivi e tifosi che non sentono e non vedono ragioni - rispondeva l’ex parlamentare -. Fare il giudice è complicato. Ogni settimana scrivo sentenze su infiltrazioni mafiose nell’economia, ma questo calcio qualche problema lo dà». Ammissioni pesanti, eppure nulla rispetto all’ipotesi prospettata di fermare la B. «Il fatto nuovo - ha spiegato Frattini - è che il TAR del Lazio, oltre che sospendere la sentenza, ha sospeso il campionato. È chiaro che se noi dovessimo aspettare l’ordinanza collegiale del 9 ottobre, fino a quella data non si giocherebbe in B. E mi sembra impossibile. Quindi venerdì un nuovo Collegio riesaminerà la questione».

NUOVO COLLEGIO. Ma, nonostante la rettifica alle affermazioni della mattinata che aggiustavano il tiro, non sarà Frattini a presiederlo in quanto il presidente s’era già espresso per un ritorno all’assetto a 22, modificato senza maggioranza qualificata dal Comunicato del 13 agosto dell’ex Segretario generale del Coni Fabbricini. «Noi non facciamo politica sportiva ma guardiamo alle norme», ha concluso non a caso Frattini, con lo sguardo rivolto all’Assemblea elettiva fissata per il 22 ottobre e alla vigilia del “lodo Miccichè” di domani. Quando le Componenti proveranno a rispondere all’appello del presidente della Lega A che ha proposto un ribaltamento del metodo, partendo cioè dai contenuti (il rinnovamento del calcio italiano) e non dal contenitore (la governance che deve guidarlo) per arrivare a una presidenza federale condivisa. Una necessità mai così impellente come dimostra questa «terribile estate» del calcio italiano.


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