Bresciano, dal campo di calcio al campo di... cannabis!

L'ex centrocampista di Empoli, Parma, Palermo e Lazio vuole produrre medicine a base di marijuana
Bresciano, dal campo di calcio al campo di... cannabis!
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ROMA - Dopo aver appeso le scarpe al chiodo nel 2015, Mark Bresciano si è allontanato definitivamente dal mondo del calcio. L'ex centrocampista di Empoli, Parma, Palermo e Lazio ha iniziato la sua seconda vita lavorativa cambiando completamente settore: «Il calcio non mi manca, il pallone sÌ - ha dichiarato al sito australiano Sbs - Faccio investimenti nel settore immobiliare e mi occupo di coltivazione di cannabis... di marijuana». In Australia Bresciano sta progettando una nuova avventura imprenditoriale volta alla produzione delle medicine a base di marijuana. L'azienda si chiamerà "Greenhope" (Speranza verde) e Bresciano ha già individuato il terreno dove far crescere le piante: «Questo progetto mi dà lo stimolo per alzarmi tutti i giorni. Mi fa letteralmente godere». L'obiettivo è iniziare il commercio entro un anno e per capire come far decollare il business si è recato in Canada e negli Stati Uniti.

TIFO DA LONTANO - Bresciano continua a tifare per le sue ex squadre: «Il fuso orario mi impedisce di guardare le partite. Continuo a tifare per tutte le squadre nelle quali ho giocato, per cui ogni tanto faccio delle eccezioni, per esempio per i play off di B del Palermo, per Parma-Juve o per Lazio-Inter che valeva la qualificazione in Champions, ma in generale non seguo gli incontri. Altrimenti poi accuso tutto il giorno. Il più forte con cui ho giocato? Purtroppo abbiamo giocato poco assieme ma dico Cannavaro. Fabio andava sempre a mille all'ora, si allenava con la stessa intensità con la quale avrebbe giocato una finale Mondiale».

L'ESULTANZA COME CR7 - Qualcuno ha paragonato l'esultanza di Bresciano a quella di Ronaldo: «Non ci avevo mai pensato. Né avevo mai pensato che quel modo di celebrare i gol potesse dare di me l'immagine di un tipo un po' guascone. Però è vero che si somigliano. Ma direi che con i paragoni ci fermiamo qui». 


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