I 'millennials' che cambieranno il calcio: ci sono anche due italiani

Sono 14 i giovani talenti scelti da Marca, individuati come i futuri 'crack' del calcio mondiale
I 'millennials' che cambieranno il calcio: ci sono anche due italiani

ROMA - Si dibatte spesso, soprattutto nel Bel paese, di quanto poco spazio abbiano a disposizione i giovani nei rispettivi club. Sovente ingabbiati all'interno di poco competitive formazioni Primavera o, peggio ancora, messi in naftalina ai margini della prima squadra, farsi strada nell'angusto mondo del calcio è sempre più difficile per i ragazzi che cullano sogni ed ambizioni di una brillante carriera pallonara. A dover di cronaca, però, la discriminante più grande la fa quasi sempre il talento. I grandi campioni italiani delle scorse generazioni, da Baggio Mancini, da Totti Del Piero, passando per Pirlo, ma anche Maldini, Nesta, Cannavaro ed infiniti altri, hanno tutti (o quasi) debuttato ai massimi livelli non ancora maggiorenni. E lo stesso vale oggi. In Italia, forse, è solo questione di un serbatoio in riserva per quel che concerne i piccoli crack. 'Marca', però, nella sua lista dei 14 migliori prospetti del futuro, individua addirittura due nostri connazionali. Scopriamo chi sono.


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Manco a dirlo, il quotidiano iberico gioca in casa e a fare la voce grossa è proprio la Liga spagnola, che guida la lista con ben cinque rappresentanti. Si tratta del brasiliano Vinicius Junior (nato il 12 luglio 2000) del Real Madrid e del connazionale e futuro compagno di squadra Rodrygo (9 gennaio 2001), attualmente in forza al Santos e merengues a partire dall'estate del 2018. Quindi, Mollejo (21 gennaio 2001) dell'Atletico Madrid, Abel Ruiz (28 gennaio 2000) del Barcellona Ferran Torres (29 febbraio 2000) del Valencia.


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Anche il Borussia Dortmund si guadagna una fetta importante all'interno di questa rassegna, grazie al controllo del cartellino di Jadon Sanchez (esterno inglese con passaporto di Trinidad & Tobago, nato il 25 marzo 2000 ed acquistato lo scorso anno dal Manchester City per quasi 8 milioni di Euro) ed il centrocampista spagnolo Sergio Gomez (4 settembre 2000, arrivato lo scorso gennaio dalla cantera del Barcellona per 4 milioni). Bundesliga presente anche con Jann-Fiete Arp (6 gennaio 2000), che milita tra le fila dell'Amburgo.


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Chi non può mancare è Phil Foden, il cui talento ha stregato Pep Guardiola, che l'ha incoronato "giocatore straordinario dal futuro radioso". Il centrocampista inglese nato a Stockport il 28 maggio 2000, ha già collezionato in questa stagione cinque presenze ufficiali col Manchester City dei grandi. Di poco più giovane (14 settembre dello stesso anno), gallese e assai più capelluto, è Ethan Ampadu, non ancora utilizzato, però, da Maurizio Sarri nel suo Chelsea. Dalla Premier League alla Ligue 1, con Timothy Weah, figlio del grande George, assoluto protagonista: nato il 22 febbraio del 2000, ha giò all'attivo 3 presenze e 2 gol stagionali con l'imbattibile Psg di Neymar, Cavani, Mbappé Buffon, oltre a 5 gettoni (ed una rete) con la Nazionale degli Stati Uniti. Sempre in terra transalpina, si menziona Willem Geubbels, esterno franco-olandese in forza al Monaco: è il calciatore più giovane di questa rassegna, essendo nato soltanto il 16 agosto del 2001. Lo scorso anno mise a referto addirittura 4 presenze ufficiali col Lione, prima di trasferirsi, questa estate, nel Principato a fronte di un corrispettivo pari a 20 milioni di Euro. 


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Compagno di squadra di Geubbels e secondo più giovane dei 14 in lista proprio dietro al franco-olandese, è l'italiano Pietro Pellegri. Nato a Genova il 17 marzo 2001 e salito alla ribalta della cronaca del nostro Paese nella stagione 2016-2017, grazie alle tre presenze, ma soprattutto alla  rete segnata alla Roma che l'ha consacrato come terzo baby marcatore della storia della Serie A dietro soltanto ad Amadei Rivera, ad appena 16 anni e 72 giorni. Si è trasferito al Monaco il 27 gennaio 2018 per la cifra record di 31 milioni di Euro, dopo un avvincente duello di mercato che ha visto protagoniste anche l'Inter e la Juventus, rimaste tuttavia spiazzate dall'offerta monstre fatta pervenire dal Principato.


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Ultimo, ma non per importanza, è Moise Bioty Kean, nato a Vercelli da genitori ivoriani il 28 febbraio 2000 e di proprietà della JuventusMassimiliano Allegri stravede per questo ragazzo, autentico trascinatore della nostra Nazionale Under 19, finalista ai recenti Campionati europei in Finlandia, che potrebbe presto fare il suo debutto stagionale con la maglia bianconera, forse già stasera in Champions League contro lo Young Boys. Debutto stagionale, però, non assoluto. Perché, a dispetto della giovane età, Kean ha già vestito la maglia della Juve in gare ufficiali (stagione 2016-17, primo 'millennials' a giocare e segnare in Serie A), prima di vivere un'intera stagione in prestito nella massima serie, trascorsa, infortuni a parte, da titolare con l'Hellas Verona.


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ROMA - Si dibatte spesso, soprattutto nel Bel paese, di quanto poco spazio abbiano a disposizione i giovani nei rispettivi club. Sovente ingabbiati all'interno di poco competitive formazioni Primavera o, peggio ancora, messi in naftalina ai margini della prima squadra, farsi strada nell'angusto mondo del calcio è sempre più difficile per i ragazzi che cullano sogni ed ambizioni di una brillante carriera pallonara. A dover di cronaca, però, la discriminante più grande la fa quasi sempre il talento. I grandi campioni italiani delle scorse generazioni, da Baggio Mancini, da Totti Del Piero, passando per Pirlo, ma anche Maldini, Nesta, Cannavaro ed infiniti altri, hanno tutti (o quasi) debuttato ai massimi livelli non ancora maggiorenni. E lo stesso vale oggi. In Italia, forse, è solo questione di un serbatoio in riserva per quel che concerne i piccoli crack. 'Marca', però, nella sua lista dei 14 migliori prospetti del futuro, individua addirittura due nostri connazionali. Scopriamo chi sono.


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