Portogallo, Santos: «Ronaldo merita il Pallone d'Oro»

Il ct lusitano ha parlato del fuoriclasse della Juventus nella conferenza stampa prima del match contro l'Italia, ma non ha dato certezze sulla sua convocazione a marzo
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Cristiano Ronaldo non è tra i convocati per la gara di domani sera contro l'Italia, ma il ct Fernando Santos ne ha parlato a lungo nella conferenza stampa di presentazione del match. Non ha assicurato la sua presenza per le qualificazioni agli Europei che inizieranno a marzo, ma in compenso non ha avuto dubbi nello spiegare che merita il Pallone d'Oro.

Fernando Santos, è un vantaggio avere la possibilità di conquistare la qualificazione in casa con la Polonia in caso di sconfitta con l’Italia?
Noi lavoriamo in vista dell’Italia e non pensiamo alla gara con la Polonia. Sarà un grande spettacolo, una grande partita tra due formazioni di grandi qualità. L’Italia è cresciuta negli ultimi 2 mesi, non è più quella di Lisbona. E’ una squadra con caratteristiche diverse e rispetto a quelli di Lisbona ne giocheranno solo 3: Jorginho, Donnarumma e Chiesa. Ci siamo preparati e li abbiamo studiati. Pensiamo a quello che dobbiamo fare come squadra con grande rispetto per l’Italia. Sarà una sfida di altissimo livello che però possiamo affrontare nel modo giusto e vincere.

L’Italia giocherà in maniera offensiva. Può aiutarvi?
Non siamo qui per giocare in contropiede, su questo non ho dubbi. Loro hanno possesso di palla e sono organizzati, non puntano sui contropiedi. Anche noi però siamo organizzati e abbiamo un buon possesso che può “disorganizzare” gli avversari. Non vogliamo mettere loro in condizione di tenere il pallone e sarà una grande sfida. I nostri giocatori hanno le capacità per superarla e vincere.

Crede che il Portogallo possa vincere qui in Italia?
Non è una questione di fede, ma di giocare contro un avversario forte. Noi possiamo vincere ogni partita e cercheremo di farlo anche domani.

Avete sfatato il tabù Italia. Adesso siete più sereni?
Noi non pensiamo ai tabù. Ce lo dite voi che ci sono questi tabù… Noi ci focalizziamo su quello che dobbiamo fare in campo, sulla partita che dobbiamo mettere in pratica.

Come pensa affrontare il centrocampo dell’Italia con Jorginho e Verratti?
Se ve lo dico… L’Italia ha ottimi giocatori e sappiamo quello che dobbiamo fare. Italia e Portogallo hanno un calcio simile e sarà una bella partita, non facile per nessuna delle due.

Perché ha convocato di nuovo Joao Mario? Cosa non ha funzionato all’inizio della sua avventura all’Inter?
E’ un giocatore importante per il Portogallo ed è stato campione d’Europa con noi. E’ stato poco convocato perché non ha giocato molto negli ultimi due anni. Lui è un giocatore adatto alla nazionale e può farci comodo perché ha grande qualità. Non so perché adesso sta facendo bene nell’Inter e prima no. Dovrebbero rispondere i suoi allenatori che ha avuto in Italia. Io conosco le sue caratteristiche e so quanto vale.

Il Portogallo è meno dipendente da Cristiano Ronaldo?
Non esiste squadra che ha il miglior giocatore del mondo e possa dire che non averlo la aiuta. L’importante è che si faccia giustizia e che Cristiano vinca il prossimo Pallone d’Oro.

L’assenza dello squalificato Pepe che impatto avrà per la squadra?
E’ con noi ed è importante che dia una mano alla squadra anche solo stando nel gruppo. L’importante è che lo spirito del gruppo non cambi: ci presentiamo alla partita con il giusto spirito, convinti delle nostre capacità, ma abbiamo anche rispetto dell’avversario. 

Per André Silva giocare a San Siro sarà un riscatto?
Non credo assolutamente. Capisco la domanda, ma lo spirito della nazionale non è questo. Il gruppo ama l’unità e non posso valutare quello che dicono i ragazzi negli spogliatoi, ma io amo le vittorie e il giocare bene.

Crede che a marzo Ronaldo tornerà?
Vedremo in quel momento e ora ci concentriamo per questa partita che speriamo di vincere.


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