Il fattore Florentino

Il fattore Florentino© AFPS
Ivan Zazzaroni
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L’avranno fatto apposta per restituire interesse e luce al Pallone d’oro dopo dieci anni di Ronaldo e Messi, Messi e Ronaldo, cinque trionfi a testa. Questo ho pensato vedendo il video (uno spoiler) che mostra il terzetto dei finalisti 2018: Modric, Mbappé e Varane. Per completare lo spariglio, quelli di France Football hanno eletto Varane 7 di denari - al conto aritmetico dei voti fatico a credere, maledetta diffidenza giornalistica!

Non ho mai dato troppo spazio al Pallone d’oro - sono cresciuto a pane, Guerin d’oro e Bravo, altra storia, altri valori - ma per i calciatori il premio di FF ha oggi molta importanza in termini di comunicazione, e allora va considerato. Da tutti.

Chi, in questo caso, ha tuttavia mancato di rispetto al calcio e ai campioni è stata la giuria, ma era già successo altre volte (Sammer, Belanov, fors’anche Blokhin): Varane è un buon difensore, ha partecipato ai successi in Champions e ai Mondiali, ma come undicesimo in ordine d’importanza. L’esclusione di Ronaldo, 54 gol in 55 partite nel 2017-18 tra club e nazionale, così come quella di Griezmann, fenomenale in Russia e nella Liga, è quasi volgare e alimenta più di un sospetto sull’influenza politica, sul peso del Real di Florentino rispetto, che so, alla Juve di Agnelli: non dimentico la recente premiazione di Montecarlo, peraltro assai poco sportivamente snobbata dal portoghese, che in seguito ha provato a rimediare scusandosi personalmente con l’ex compagno di squadra Modric, il best player.

Ronaldo ha ricevuto così un altro schiaffo, più violento del precedente. Anche se, lo ammetto, il Pallone 2018 l’avrei dato a Griezmann, la cui unica colpa è quella di giocare nell’altra squadra di Madrid, quella detestata da Florentino.


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