Modric: «Pallone d’Oro? Ronaldo e Messi di un altro livello»

L’umiltà del centrocampista del Real: «Sono una persona normale e non ho il diritto di paragonarmi a loro che restano i migliori della storia»

ROMA - La vittoria della normalità. Luka Modric ieri sera si è visto consegnare il Pallone d'Oro 2018 che ha interrotto dieci anni di duopolio Ronaldo-Messi, un successo figlio di tanti sacrifici come racconta il 33enne centrocampista croato a "France Football": "C'è una massima che dice: ‘Le cose migliori non arrivano mai facilmente' ed è il mio credo. La mia vita è fatta di lotta e duro lavoro, così ho raggiunto i miei obiettivi. Non è stato semplice ma ce l'ho fatta". Da quando 15enne, in prestito allo Zrinjski Mostar, fu eletto dai tifosi come miglior giocatore della squadra, ne è passato di tempo. Non sono mancate le delusioni, come quando Hajduk Spalato e Arsenal gli chiusero le porte in faccia. "Ma non ho mai avuto dubbi. A 18 anni non immaginavo di arrivare a questi livelli ma sognavo di arrivare lontano o giocare in grandi squadre. Il no di Wenger lo presi come un nuovo ostacolo da superare. Il fisico non mi è stato d'aiuto? Ma dal punto di vista atletico non mi sento inferiore agli altri, sono più forte di quanto si immagini, non ho paura né dei duelli né della stazza dei miei avversari". Miglior giocatore all'ultimo Mondiale e premiato da Uefa e Fifa, Modric confessa di aver iniziato a credere davvero nel Pallone d'Oro quando ha visto il suo nome fra i 30 candidati.


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ZIDANE SAPEVA - "Ma c'è una cosa che non dimenticherò mai - confessa - Quando Zidane arrivò sulla panchina del Real nel gennaio 2016, dopo un allenamento mi chiamò nel suo ufficio e mi spiegò come mi vedeva e cosa si aspettava da me. Mi disse che ero un calciatore molto importante per lui e soprattutto che un giorno avrei potuto vincere il Pallone d'Oro. Quando qualcuno come Zidane ti dice una cosa del genere, il morale è alle stelle. Le sue parole mi hanno aiutato ad andare al di là delle mie qualità". Cresciuto nel mito di Cruyff ("ho indossato il 14 al Tottenham in suo onore") ma con Boban come modello ("sia come giocatore che come persona è stato una fonte di ispirazione"), Modric sa di aver fatto un'impresa. "Nella storia resterà che un giocatore croato, rappresentante di un piccolo Paese, ha vinto il Pallone d'Oro dopo Cristiano e Messi, che sono giocatori di un altro livello. Nessuno ha il diritto di paragonarsi a loro che sono i migliori nella storia di questo sport. Arrivare dopo di loro è incredibile ma non credo nemmeno per un secondo che la loro epoca sia finita". Modric si considera "una persona normale, mi comporto come tale e vedo che la gente mi considera così, come qualcuno di umile. E sono felice che una persona normale abbia potuto vincere il Pallone d'Oro". Che in attesa di trovare una collocazione fra gli altri premi in casa, "nei primi giorni terrò accanto al letto così ogni volta che mi sveglierò potrò dire che non ho un sogno. Poi gli cercherò un posto migliore: ho altri trofei ma questo merita un posto privilegiato". (in collaborazione con Italpress)


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ROMA - La vittoria della normalità. Luka Modric ieri sera si è visto consegnare il Pallone d'Oro 2018 che ha interrotto dieci anni di duopolio Ronaldo-Messi, un successo figlio di tanti sacrifici come racconta il 33enne centrocampista croato a "France Football": "C'è una massima che dice: ‘Le cose migliori non arrivano mai facilmente' ed è il mio credo. La mia vita è fatta di lotta e duro lavoro, così ho raggiunto i miei obiettivi. Non è stato semplice ma ce l'ho fatta". Da quando 15enne, in prestito allo Zrinjski Mostar, fu eletto dai tifosi come miglior giocatore della squadra, ne è passato di tempo. Non sono mancate le delusioni, come quando Hajduk Spalato e Arsenal gli chiusero le porte in faccia. "Ma non ho mai avuto dubbi. A 18 anni non immaginavo di arrivare a questi livelli ma sognavo di arrivare lontano o giocare in grandi squadre. Il no di Wenger lo presi come un nuovo ostacolo da superare. Il fisico non mi è stato d'aiuto? Ma dal punto di vista atletico non mi sento inferiore agli altri, sono più forte di quanto si immagini, non ho paura né dei duelli né della stazza dei miei avversari". Miglior giocatore all'ultimo Mondiale e premiato da Uefa e Fifa, Modric confessa di aver iniziato a credere davvero nel Pallone d'Oro quando ha visto il suo nome fra i 30 candidati.


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