Guardiola, Gattuso e la loro campagna anti social network

I due tecnici lanciano l'allarme: «I giocatori passano troppo tempo davanti al cellulare». Pep li ha proibiti per 4 ore al giorno
Guardiola, Gattuso e la loro campagna anti social network
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ROMA - Da Allegri a Icardi, il "tema social" torna di grandissima attualità. Prima il tecnico della Juventus che scompare dalle piattaforme virtuali, poi l'ex capitano dell'Inter che nel tardo pomeriggio di ieri pubblica sulla sua pagina Instagram una dura lettera contro tecnico, allenatore e compagni e di profondo amore per i colori nerazzurri. Il numero di follower attirano tanti sponsor e permettono ai protagonisti del mondo pallonaro di arrotondare i loro già ricchissimi emolumenti. Il re di questo business è - tanto per cambiare - Cristiano Ronaldo che su Instagram conta 145 milioni di seguaci, più di Neymar e Messi che inseguono a distanza. Pensate che il primo sportivo non calciatore della classifica è LeBron James, fermo al 38° posto.

Da ieri però i social sono ufficialmente diventati un'arma a doppio taglio. Ed è per questo che Rino Gattuso, uno dei pochi rimasti fuori dall'ambiente social, ha invitato ufficialmente Donnarumma a limitare l'utilizzo dei suoi profili perché un commento fuori luogo o una risposta piccata potrebbero bastare a mettere di cattivo umore o comunque far perdere un sacco di tempo al ragazzo: «Oggi si sta troppo tempo davanti ai cellulari, si dà troppo retta agli insulti e alle chiacchiere».

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Un altro dei paladini anti-social è Pep Guardiola: «Assurdo vedere i giocatori dormire con gli smartphone. Non è una cosa accettabile», ha tuonato il tecnico del Manchester City che ha analizzato nel dettaglio gli studi di esperti che hanno evidenziato come usare il cellulare due ora prima di dormire e due ore dopo il risveglio sia deletario per un atleta. Chissà se un fuoriclasse social-compulsivo come Sergio Ramos sarà d'accordo con lui.


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