La mentalità di Corini, la forza di Liverani e la primavera verità

Il campionato entra nel vivo: al vertice e in zona salvezza si è già in piena bagarre. Il Brescia rischia grosso a Cosenza, ma vince in rimonta con un gol al 94' dopo uno in fuorigioco da annullare. Il derby pugliese va al Lecce grazie a La Mantia. Il Pescara cade a Cittadella. Oggi il Benevento rischiatutto a Cremona contro Rastelli. Domani sera il Palermo a Venezia prova a rovinare il debutto di Cosmi.
La mentalità di Corini, la forza di Liverani e la primavera verità© LAPRESSE
di Tullio Calzone
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Bisognerà aspettare la sosta per provare ad avvicinarsi alla capolista che si rialza dal capitombolo patito in casa col Cittadella rischiandone un altro più rovinoso. Il Brescia trascorre un brutto quarto d’ora a Cosenza finendo sotto di due gol, ma poi non s’accontenta di limitare i danni. Va oltre. Piazzando un colpaccio da grande squadra non fosse altro per mentalità. Perché, come sottolinea stizzito l’indomito Braglia nel dopo gara del San Vito, quando non puoi vincere almeno accontentati di non perdere. Invece no: Corini vuole tutto e se lo prende, perché capovolgere una gara con un avversario ostico come i silani era tutt’altro che scontato. Peccato, però, che la rimonta di Donnarumma e compagni venga agevolata da un gol di Spalek che dimezza lo svantaggio ma contestato dai calabresi per un fuorigioco che Dionisi non vede, evidentemente assistito male. E’ la nota stonata del vibrante pomeriggio cosentino che annuncia la bagarre per la promozione diretta con il Brescia protagonista anche senza “aiutini”. 

PRIMATO BLINDATO - Se il primato è blindato da un possibile ritorno del Palermo atteso domani nel posticipo dal Venezia passato da Zenga a Cosmi con l’unico intento di salvarsi, la contendibilità del secondo posto per la A diretta s’annuncia una battaglia alle porte dell’ennesima primavera verità. Nessuno molla. E il Verona di Grosso che passa a Perugia e mortifica Nesta è un segnale inequivocabile. Come la vittoria del Cittadella tutt’altro che pago del blitz al “Rigamonti” nel turno precedente. A fare le spese della rinascita dei veneti, stavolta, è l’incostante Pescara di Pillon, sbriciolato al “Tombolato”. Gli abruzzesi non riescono a dare continuità a loro torneo e questo limite finirà per confinarli, nel migliore dei casi, in zona play off. Anche perché il Lecce piega un Foggia solido - ma di nuovo in fibrillazione per il riaffiorare di note problematiche economiche in via di soluzione - e brinda all’aggancio agli abruzesi. Ora avrà a disposizione il recupero con l’Ascoli nel turno della sosta che, in proiezione, potrebbe valere il 2º posto.

LECCE E BENEVENTO - In realtà anche il 3º a Liverani andrebbe benissimo. Ecco perché vibrante si presenta la gara del Benevento oggi a Cremona. Rastelli freme dopo aver conservato la panchina, ma Bucchi è chiamato a riscattare la brutta sconfitta di Livorno e, proprio per l’affollamento in vetta, non può permettersi altre pericolose esitazioni che ridurrebbero il vantaggio di aver riposato. Vietato fermarsi, dunque. Anche all’Arechi dove il Crotone di Stroppa prova a farsi strada in mezzo alle residue ambizioni della Salernitana che, nell’anno del Centenario, non ha perso del tutto la speranza di andare oltre un’agevole salvezza. Lì, almeno, punta il Padova di Bisoli che batte lo Spezia e, ora non più ultimo, spera. 


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