Donadoni: «Roma? La società non mi ha chiamato»

L'ex Ct della Nazionale: «Grandissimo club, ma è stata solo un'invenzione dei giornalisti. Milan ko nel derby? Ha subito il vigore dell'Inter. Lite Kessiè-Biglia? Non edificante per chi ha guardato»
Donadoni: «Roma? La società non mi ha chiamato»© Bartoletti
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ROMA - "Non sono stato contattato dalla Roma". Così Roberto Donadoni ha smentito, ai microfoni di Radio anch'io Sport su Rai Radio 1, di essere stato contattato dal club giallorosso per prendere il posto di Eusebio Di Francesco, sostituito poi da Claudio Ranieri. "Sono stati giochi giornalistici - ha spiegato l'ex mister del Bologna e della Nazionale - Ho ricevuto telefonate ma da giornalisiti, non dalla Roma, una grandissima società con una grandissima storia. Ma non c'è altro". Sul derby della Madonnina: "L'Inter ha fatto una partita di spessore entrando in campo subito determinata per fare risultato e ribaltare non solo la sconfitta precedente ma anche le critiche che ne sono derivate. Il Milan non ha disputato un primo tempo come avrebbe potuto e dovuto - prosegue - e ha subito questo atteggiamento. Andare sotto condiziona, poi ci ha provato ma è stato penalizzante subire il primo gol di Vecino". Sulla prestazione opaca di Piatek: "E' un giocatore che determina in questa parte di campionato, ieri obiettivamente e' stato un po' lasciato solo. Ha avuto poca assistenza e questo ha condizionato non solo la sua prestazione ma quella della fase offensiva. La poca assistenza complica il compito dell'attaccante, anche se sono stati bravi i difensori interisti a marcarlo. I rossoneri hanno sofferto la vigoria dell'Inter. Malgrado questo, la squadra ha cercato di restare in partita senza subire troppo, ma ha rincorso l'avversario senza imporre il proprio gioco, e questo non facilita il compito di giocatori di qualità come Paquetà". Diverso il discorso sull'Inter: "Ha rimesso in piedi una situazione che sembrava complicata, quando una squadra arriva a toccare il fondo non puo' che risalire e la reazione e' stata questa. I giocatori hanno capito che era il punto di non ritorno e questo aspetto mentale ha fatto la differenza. Ha reagito bene, adesso ci si aspetta continuita': se i giocatori mantengono questa concentrazione e grinta, possono togliersi altre soddisfazioni. La lite tra Biglia e Kessiè? Ho visto il diverbio in diretta ma queste cose vanno vissute dall'interno. Per Rino lo spogliatoio è sacro, lì vanno risolti i problemi ed è giusto così. Chiaramente non è stata una cosa edificante". Infine, la chiosa sul futuro di Spalletti: "Finchè ne avrà la possibilità, dovrà lavorare nella maniera più serena, cosa che avvantaggia soprattutto la squadra. Poi, a fine campionato, la società saprà valutare, ma adesso sono discorsi che non hanno senso". (Ha collaborato Italpress)


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